di Anna Messia

Continuerà a essere Poste Vita il «settore più vibrante» all’interno del gruppo postale guidato da Francesco Caio. Ne sono convinti gli analisti di Fitch che ieri hanno confermato per Poste Italiane il rating tripla B+ con outlook stabile, analizzando i punti di forza e di debolezza del gruppo.

Un giudizio che assume ancor più valore in vista dell’ipo di Poste Italiane, attesa per fine anno, con per la privatizzazione del 40% del capitale da parte del ministero dell’Economia, che oggi controlla il 100% del gruppo. La conferma sul voto assegnato da Fitch deriva «dal legame con il governo italiano», oltre che da «una profittabilità stabile e un debito finanziario modesto». Anche l’ipo non farà venire meno la «stretta integrazione con il settore pubblico italiano», aggiungono dall’agenzia di rating, dove rilevano come le Poste Italiane siano strategiche per il governo, considerando che il gruppo ha in mano circa il 20% dei 2.200 miliardi del debito pubblico italiano, grazie in particolare agli investimenti di Poste Vita. I premi della compagnia guidata da Bianca Maria Farina sono raddoppiati a 18 miliardi nel periodo 2011-2015 e Fitch si aspetta che Poste Vita (anch’essa con rating tripla B+ e outlook stabile) continuerà a crescere nel medio termine, anche se a un ritmo meno elevato del passato. «Il contributo ai ricavi consolidati che arrivano da commissioni di distribuzione di polizze e dividendi salirà dal 2% del 2012 all’8-10% nel 2017.

Per gli analisti la crescita che arriverà dai servizi finanziari e assicurativi riuscirà a colmare il calo dei profitti che proviene dal settore postale. Anche i profitti di BancoPosta, secondo Fitch, saliranno a 6 miliardi nel 2017, in aumento del 10% rispetto alla media del triennio 2012-2014. Mentre per quanto riguarda il margine ebitda si attende una crescita del 10% e sul fronte del debito Fitch stima che si manterrà a un multiplo di tre volte l’ebitda. «Anche in uno scenario di una crescita del debito per finanziare gli investimenti, inclusi i 3 miliardi necessari a migliorare la piattaforma logistica Poste Italiane manterrà il rapporto sul debito entro il limite di cinque volte l’ebitda», scrivono da Fitch, in linea con il rating tripla B. Insomma, il giudizio è decisamente positivo e ci sono solo due scenari che potrebbero spingere l’agenzia a rivedere il rating della società guidata da Caio. Il primo è «un minor legame con il governo per il tramite di un disinvestimento superiore al 50% delle azioni, oppure, in alternativa, «una ritirata di Poste dalla funzione di pubblico servizio». Dopo Standard&Poor’s «anche Fitch giudica in modo positivo i risultati dell’azienda e le sue ulteriori prospettive di crescita e di redditività», hanno dichiarato ieri con soddisfazione da Poste Italiane. (riproduzione riservata)