di Luciano Mondellini

Exor non molla la presa su PartnerRe. La holding guidata da John Elkann ha alzato ieri l’offerta per l’acquisizione della società di riassicurazione con base alle Bermuda con una proposta irrevocabile e vincolante che prevede l’acquisto di tutte le azioni ordinarie in circolazione al prezzo in contanti di 137,50 dollari per ogni singolo titolo, totalmente cash, valorizzando PartnerRe 6,8 miliardi di dollari.

La nuova offerta migliora in modo importante quella annunciata il 14 aprile (e poi bocciata dal cda di PartnerRe che ha preferito continuare le negoziazioni con Axis Capital) che prevedeva una valutazione di 130 dollari per azione per un valore complessivo di 6,4 miliardi di dollari. La holding di casa Agnelli ha spiegato che la nuova proposta vincolante di 137,50 dollari per azione rappresenta un premio del 10% rispetto al valore implicito di 125,17 dollari per ciascuna azione PartnerRe previsto dalla nuova intesa tra PartnerRe e Axis Capital Holdings, sulla base del prezzo di chiusura di Axis del 5 maggio 2015, ovvero il giorno prima della pubblicazione di studi relativi alla possibilità che Axis possa diventare oggetto di acquisizione nel caso in cui fallisse la sua operazione con PartnerRe.

Non solo, ma l’intenzione di non lasciarsi sfuggire PartnerRe ha spinto Exor  a investire ulteriormente sulla società di rassicurazione Usa: 572 milioni di dollari solo negli ultimi giorni, una quota che rappresenta il 9,32% delle azioni ordinarie in circolazione e che rende gli italiani primi azionisti della compagnia. «Ci auguriamo che il consiglio di amministrazione di PartnerRe accetti facendo la cosa giusta.

In ogni caso, riteniamo che gli azionisti PartnerRe meritino la possibilità di scegliere la nostra offerta e, per farlo, chiediamo loro di votare contro la proposta inferiore di Axis Capital», ha spiegato John Elkann, presidente e amministratore delegato della holding. La proposta vincolante scadrà alla prima delle seguenti date: il secondo giorno dopo che PartnerRe abbia terminato l’accordo relativo all’operazione con Axis Capital oppure l’11 luglio 2015, che corrisponde al secondo giorno successivo alla data in cui è prevista l’assemblea degli azionisti di PartnerRe relativa all’operazione con Axis Capital. Exor  ha inoltre fatto sapere che sta depositando presso la Sec i materiali preliminari sulla sollecitazione delle deleghe di voto in vista della prossima assemblea degli azionisti di PartnerRe. Questa operazione consente a Exor  di sollecitare gli azionisti PartnerRe a votare nell’assemblea dei soci contro l’operazione con Axis Capital.

Sempre ieri Exor ha archiviato il primo trimestre con un utile consolidato di 40,6 milioni; il primo trimestre del 2014 aveva invece segnato una perdita di 38,1 milioni. La variazione positiva di 78,7 milioni deriva sostanzialmente dall’incremento della quota nel risultato delle partecipate per 78 milioni. Al 31 marzo 2015 il Net Asset Value (Nav) è pari a 13,334 miliardi ed evidenzia un incremento di 3,170 miliardi (+31,2%) rispetto al dato di 10,164 miliardi al 31 dicembre 2014. A livello consolidato l’esercizio 2015, si legge in una nota della holding, «dovrebbe evidenziare risultati economici positivi che dipenderanno in larga misura dalle principali società» nel portafoglio. Al 31 marzo il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della controllante ammonta a 8,725,5 miliardi ed evidenzia un incremento netto di 730,5 milioni rispetto al dato di fine 2014, pari a 7,995 miliardi. Al 31 marzo, infine, il saldo della posizione finanziaria netta consolidata del Sistema Holding è positivo per 582,1 milioni ed evidenzia una variazione positiva di 19,1 milioni rispetto al saldo positivo di 563 milioni di fine 2014, ha spiegato la holding (riproduzione riservata)