Azimut holding ha chiuso la seduta in calo dello 0,42% a 28,76 euro dopo che i soci pattisti del gruppo hanno modificato l’accordo parasociale. Fino ad ora le azioni erano bloccate fino alla pensione (65 anni) mentre adesso, tra le altre modifiche, i manager con più di nove anni di anzianità hanno bloccato solo il 25% delle azioni che detengono. «Attualmente il 90% delle azioni del patto è detenuto da advisor e manager con oltre nove anni di seniority». Comunque, proseguono gli analisti, le modifiche «dovrebbero portare a un riequilibrio della governance del patto a favore di advisor più giovani e produttivi. Inoltre, i cambiamenti sono volti ad aumentare il peso delle azioni privilegiate che pagano un dividendo privilegiato» su base «meritocratica. In pratica, l’intento dichiarato è che gli advisor più produttivi abbiano un peso più equilibrato in Timone fiduciaria», il veicolo attraverso il quale gli advisor finanziari e i fund manager sono azionisti di Azimut. A riprova, in una nota, ieri Azimut holding ha dichiarato che Timone fiduciaria, in esecuzione del mandato ricevuto da alcuni pattisti Azimut, ha avviato la cessione di una quota di circa il 5,26% del capitale della società d’investimento. La vendita avverrà attraverso un accelerated bookbuilding riservato a investitori istituzionali.

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