di Valerio Testi

Il momento d’oro del risparmio gestito è proseguito in aprile, come si è visto dalla raccolta dichiarata da Banca General, a cui ieri si sono aggiunti i dati forniti da altre società del settore.

Azimut ha beneficiato di flussi superiori al miliardo, portando così il saldo netto da inizio anno a circa 2,3 miliardi. Il dato comprende il consolidamento delle masse di Azimut Bosphorus (Turchia) in seguito all’autorizzazione dell’autorità competente locale. Solo in Italia la raccolta totale di aprile è stata di circa 643 milioni e da inizio anno, esclusi i consolidamenti delle acquisizioni estere, il totale è stato di 1,7-1,8 miliardi. «La raccolta di aprile rappresenta il secondo miglior dato mensile nella storia del gruppo», sottolinea il presidente e ceo Pietro Giuliani, che oggi presenterà anche i dati societari relativi al primo trimestre. Intanto il titolo in borsa ha guadagnato il 2,4% a 27,12 euro.

Ieri ha comunicato il dato di raccolta di aprile anche FinecoBank, pari a 494 milioni (+42%), mentre la raccolta gestita ha raggiunto quota 340 milioni. Da inizio anno la raccolta netta totale ha superato quota 2 miliardi di euro, il 50% in più rispetto allo stesso periodo del 2014 a 2,106 miliardi. Risultato simile per la raccolta netta totale tramite la rete di promotori finanziari, che è stata pari a 1,909 miliardi, +53%. La sola raccolta di risparmio gestito da inizio anno si è attestata a 1,538 miliardi, ben l’84% in più rispetto a un anno fa. A fine aprile FinecoBank ha registrato oltre 994 mila clienti totali, che significa più di 40 mila nuovi clienti dall’inizio dell’anno, +9% rispetto allo stesso periodo del 2014. «Questo», spiega Alessandro Foti, ceo e dg di Fineco, «è il risultato di una strategia volta a favorire la crescita per linee interne». A Piazza Affari il titolo FinecoBank ha chiuso in calo dell’1,1% a 6,52 euro dopo che in mattinata ha raggiunto un top intraday a 6,61 euro. Per parte sua Ubs ha alzato il target price da 4,9 a 6,4 euro in attesa di una buona trimestrale, per quanto gli esperti ritengano che il titolo stia trattando a un premio di oltre il 15% rispetto al settore del risparmio gestito italiano.

Infine Amundi sgr, che fa capo a Crédit Agricole (80%) e SocGen (20%), ha chiuso il periodo gennaio-marzo con una raccolta netta in crescita a 2,9 miliardi, in aumento di 1,6 miliardi rispetto al trimestre precedente. In Italia Amundi gestisce 35,6 miliardi di euro. A fare da traino è stata la raccolta attraverso i fondi comuni, pari a 2,15 miliardi, inclusi 500 milioni in Etf, realizzata attraverso i partner sia di gruppo (in primis le filiali del gruppo Cariparma Crédit Agricole), sia terzi. (riproduzione riservata)