La Guardia di Finanza, su richiesta della Procura di Milano, sta svolgendo da ieri mattina delle perquisizioni presso la sede di UnipolSai a Bologna. 
Le indagini sarebbero finalizzate ad acquisire informazioni relative alla fusione per incorporazione di Unipol Assicurazioni, Milano Ass. e Premafin in FonSai. 

L’operazione potrebbe essere, secondo gli inquirenti, stata viziata da concambi erronei e artificiosi sulla scia di false notizie sul valore reale di titoli strutturati in pancia a Unipol e quindi sul valore effettivo delle azioni emesse da Unipol. È questo il dubbio sul quale la Procura di Milano ha ordinato perquisizioni nella sede della società assicurativa bolognese, in una inchiesta che ora vede indagati l’ad di Unipol Carlo Cimbri, il direttore generale di Unipol e ad di Premafin Roberto Giay, Il presidente di Milano Assicurazioni Fabio Cerchiai e il presidente del cda di Unipol Vanes Galanti.
Inoltre gli uomini della Guardia di Finanza si sono recati anche nella sede della Consob per acquisire documentazione relativa all’operazione. L’autorità guidata da Giuseppe Vegas, si apprende da ambienti della Commissione, ha fornito “massima collaborazione” alla Magistratura e alla GdF e ha “prontamente fornito” la documentazione relativa a UnipolSai richiesta dalle Fiamme Gialle. 
L’accordo sulla fusione che ha portato alla nascita del colosso assicurativo italiano era stato firmato, dopo mesi di trattative, a metà del 2013. All’epoca dei fatti il cda di FonSai, presieduto da Jonella Ligresti, aveva deciso di proseguire sulla strada dell’accordo con la compagnia bolognese tracciata dall’azionista di riferimento Premafin, senza esplorare eventuali alternative, ma alla luce del lavoro dei propri advisor aveva dato mandato all’a.d. Emanuele Erbetta e al d.g. Piergiorgio Peluso di negoziare un miglioramento dei concambi prospettati da Unipol. Inoltre sulla base del prezzo di emissione delle nuove azioni della holding presieduta da Giulia Ligresti (0,195 euro) nell’ambito dell’aumento di capitale riservato da 400 milioni, aveva valutato ciascuna azione FonSai 3,38 euro. Un prezzo superiore agli 1,05 euro riconosciuto dalla borsa all’epoca dei fatti, ma inferiore ai 3,95 euro presi come riferimento da Premafin per l’impairment necessario ad approvare il bilancio 2011.