di Claudia Cervini

Potrebbe arrivare presto un’opa franco-australiana su Générale de Santé, la società attiva in Francia nella sanità privata che ha De Agostini (attraverso Dea Capital) tra i principali azionisti, assieme ad Antonino Ligresti e Mediobanca. È arrivata infatti un’offerta dall’australiano Ramsay Health Care, da Credit Agricole Assurances e da Ramsay Santé e la notizia ieri ha fatto salire il titolo della società quotata a Parigi del 6,9% a 16,57 euro. Nel mirino dei compratori ci sono la holding Santé sa (a sua volta partecipata al 43% da Dea Capital) e la sub-holding Santé Developpement Europe sas, che controllano la società operativa all’83,43%. Nello specifico gli azionisti di controllo hanno ricevuto un’offerta congiunta non vincolante per l’acquisizione dell’intera partecipazione a un prezzo per azione di 16,75 euro. L’offerta comporta quindi una valorizzazione dell’intera quota di circa 180 milioni di euro. Sulla scia della comunicazione, anche il titolo di Dea Capital è scattato chiudendo la seduta a Piazza Affari in rialzo del 6,19% a 1,459 euro. Entrando nei dettagli dell’operazione, Santé sa e Santé Developpement Europe Sas hanno deciso di concedere agli offerenti un periodo di esclusiva fino al 6 giugno per consentire loro di effettuare la due diligence. Un analista milanese ha valutato positivamente la cessione e mantenuto la raccomandazione di outperform. L’operazione è rilevante anche perché la cessione della quota, permetterebbe a Dea Capital di ripagare il debito (circa 120 milioni netti) e distribuire un dividendo. Sull’altro importante investimento di Dea Capital, la catena distributiva turca Migros, invece, è ancora tutto fermo. Uno stop alla cessione della partecipazione pare sia venuto dall’instabilità del mercato turco e della rispettiva valuta: contesto che ha frenato ogni possibile exit strategy. Tornando a Générale de Santé, la società è stata quotata nel 2001, conta su un fatturato annuale di 1,7 miliardi di euro, ha tra le sue fila 19 mila dipendenti e 75 cliniche attive. Il gruppo De Agostini entrò in Générale de Santé nel 2007. In quell’anno, infatti, Novara investì 400 milioni nel gruppo francese, rilevando il 43% della holding di controllo attraverso Dea Capital. L’acquisizione rientrava in un’operazione a tre con Santé Holding, la società di Antonino Ligresti, e Mediobanca e arrivava a distanza di poco più di un mese dall’annuncio di un’opa totalitaria dello stesso Ligresti sulla società. La trimestrale di Dea Capital verrà resa nota soltanto giovedì 15 in conseguenza di uno slittamento del cda, mentre nel corso del 2013, il veicolo del gruppo De Agostini ha riportato una perdita netta in crescita a 31,1 milioni di euro, che si confronta con un risultato negativo per 26,3 milioni conseguito al termine del precedente esercizio. Sul dato hanno inciso negativamente gli impairment effettuati su alcune partecipate. Il nav di gruppo è così diminuito a 2,3 euro per azione (da 2,63 euro per azione). Il portafoglio investimenti, per lo più costituito da quote in veicoli di private equity (367,2 milioni) è calato a 762 milioni, rispetto agli 873,1 milioni del 2012. La posizione finanziaria netta consolidata è negativa e peggiora a 127,7 milioni (-123,6 milioni al 31 dicembre 2012). Banca Rothschild ha agito in qualità di advisor di Générale de Santé. (riproduzione riservata)