di Daniele Cirioli   

La crisi frena la previdenza integrativa. Calano gli iscritti ai fondi chiusi, salgono gli aderenti ai Pip, ma soprattutto cresce il numero di soggetti che interrompe il versamento dei contributi: circa 1,4 milioni con un incremento di 140 mila soggetti rispetto all’anno 2012. Coloro che non riescono a pagarsi la pensione integrativa sono in maggioranza lavoratori autonomi, il 36% del totale; i dipendenti sono il 18%. Lo scrive, tra l’altro, la commissione di vigilanza sui fondi pensioni (Covip) nella relazione annuale 2013.

L’offerta previdenziale. Diminuiscono di 26 unità le forme di previdenza complementare (i fondi pensione). Alla fine del 2013 operavano 510 forme pensionistiche complementari: 39 fondi negoziali, 59 fondi aperti, 330 fondi preesistenti e 81 piani individuali pensionistici (Pip), a cui si aggiunge FondInps, istituito presso l’Inps e deputato ad accogliere il tfr dei lavoratori silenti per i quali gli accordi collettivi non prevedono un fondo di riferimento.

Le adesioni. Alla fine del 2013 erano 6,2 milioni gli iscritti alla previdenza complementare; al netto delle uscite, l’incremento rispetto all’anno precedente (2012) è stato del 6,1%. Nel corso dell’anno sono entrati nel sistema circa 494 mila nuovi iscritti, tre quarti dei quali (circa 360 mila unità) sono stati appannaggio dei Pip; ai fondi pensione aperti e a quelli negoziali sono affluiti, rispettivamente, 98 mila e 63 mila nuovi aderenti mentre i fondi preesistenti ne hanno raccolti circa 20 mila. In merito, la Covip evidenzia che l’apporto fornito dal meccanismo delle adesioni tacite è stato marginale: circa 12.400 nuove iscrizioni, dirette per la maggior parte verso i fondi negoziali (10 mila, poco meno di un quinto delle nuove adesioni a tali forme) e in misura residuale ai fondi aperti e a quelli preesistenti; in FondInps sono confluiti circa 1.200 nuovi iscritti. Dal 2007, anno di avvio della riforma, i lavoratori che hanno aderito sulla base del conferimento tacito del tfr sono stati circa 231 mila, l’8% del totale dei nuovi iscritti dipendenti del settore privato. Le uscite dell’anno 2013 sono state circa 139 mila, in maggioranza per riscatti (89.500 di cui oltre la metà relativo a fondi negoziali) e per erogazioni di prestazioni pensionistiche in capitale (47 mila, per un terzo riferite a fondi negoziali). Le posizioni individuali trasformate in rendita sono state nel complesso 2.500, quasi la totalità nei fondi preesistenti. I percettori di rendite pensionistiche (non compresi nel numero degli iscritti) erano alla fine dell’anno 130 mila, quasi tutti nel comparto dei fondi preesistenti.

Sospensioni contributive. Per la Covip il fenomeno delle sospensioni contributive ha assunto dimensioni ragguardevoli. Nel corso del 2013 infatti circa 1,4 milioni d’iscritti non hanno alimentato la propria posizione individuale con il versamento dei contributi, 140 mila in più rispetto all’anno 2012. L’entità maggiore si riscontra tra i lavoratori autonomi (circa il 36% del totale) rispetto ai lavoratori dipendenti (18%).