La nuova governance delle Generali piace agli investitori internazionali. Mercoledì scorso, nel corso dell’assemblea che ha approvato i conti del 2013, chiusi con un utile netto di 1,91 miliardi e la distribuzione di un dividendo di 0,45 euro per azione, gli investitori istituzionali esteri presenti in proprio o per delega alla Stazione Marittima di Trieste, rappresentavano complessivamente il 15,28% del capitale.
Rispetto allo scorso anno la quota di partecipazione degli istituzionali esteri è stata superiore del 3%: si tratta di un record storico per il Leone di Trieste.
Nel corso dell’assemblea, il presidente delle Generali, Gabriele Galateri, ha riconosciuto il lavoro in termini di modernizzazione della governance, anche in chiave di rilancio della compagnia, fatta dagli azionisti. «L’ambizioso progetto di turnaround» della società, ha sottolineato Galateri, «richiede una governance adeguata e moderna» e «con la decisa spinta di Mediobanca guidata da Alberto Nagel e dei nostri principali azionisti, Caltagirone, De Agostini e Del Vecchio, il gruppo si è rinnovato molto negli anni recenti».
Dal punto di vista operativo le Generali guardano con fiducia al 2014 e al 2015 e puntano a raggiungere in anticipo gli obiettivi sul capitale per migliorare la politica dei dividendi.
Sul capitale «contiamo di raggiungere gli obiettivi, di raggiungerli prima del tempo e quindi di rivedere la politica dei dividendi in senso migliorativo per gli azionisti», ha detto Greco.
L’assemblea ha inoltre nominato il nuovo collegio sindacale, che sarà presieduto da Carolyn Diettmeier, quale primo candidato della lista presentata da Assogestioni. Entrano nell’organismo anche Lorenzo Pozza e Antonia Di Bella, eletti dalla lista presentata da Mediobanca.