L’inasprimento della tassazione (dal 12,5 al 26%) sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia, contenuta nel decreto Irpef, finisce sotto la lente dei tecnici del Senato, assieme all’innalzamento della tassazione sulle rendite e alla stima delle entrate Iva derivanti dal pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. In particolare, il dossier dell’ufficio Bilancio del Senato, dove il decreto è approdato per la conversione, solleva rischi di incostituzionalità per la modifica della tassazione a carico delle banche sulla rivalutazione delle quote della Banca d’Italia. Un elemento da non sottovalutare «anche in considerazione delle ricadute sul gettito di eventuali contenziosi». Quanto al taglio dell’Irap, «alcuni dati e considerazioni» potrebbero «indurre a ritenere sottostimato il minor gettito quantificato». Infine, sull’aumento dell’aliquota di tassazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26% «si chiedono chiarimenti e approfondimenti al governo». Gli interrogativi sono diversi: i tecnici rilevano che la relazione tecnica non avrebbe preso in considerazione «possibili effetti di sostituzione» che potrebbero comportare una «revisione al ribasso nella stima delle maggiori entrate».