di Francesco Ninfole

Parte l’iter di revisione della struttura di vigilanza europea, basato sulle tre autorità Eba (per le banche), Esma (mercati) ed Eiopa (assicurazioni) e sul comitato per il rischio sistemico (Esrb). La Commissione Ue ha lanciato una consultazione pubblica con l’obiettivo di raccogliere le prime indicazioni dagli operatori su possibili miglioramenti da introdurre, a due anni e mezzo dalla partenza degli organi di controllo.

Entro fine anno Bruxelles dovrà preparare un rapporto sul sistema di vigilanza, con eventuali proposte di riforma della supervisione. La revisione in corso potrebbe anche essere l’occasione per costituire una unione dei mercati finanziari (Financial Union) che si affianchi a quella bancaria, come auspicato da Giuseppe Vegas lunedì in occasione della relazione annuale della Consob.

Il sistema delle autorità di vigilanza Ue è partito nel gennaio 2011 con lo scopo di rafforzare i controlli in seguito alla lezione della crisi. Ma questa aspettativa è stata in gran parte disattesa, perché le autorità sono state dotate prevalentemente di un semplice potere di coordinamento tra autorità nazionali (non troppo diverso da quello affidato in precedenza al Cebs o al Cesr) e perché le decisioni degli organi Ue hanno talora sollevato forti perplessità (come nel caso degli stress test e della raccomandazione sul capitale dell’Eba).

 

Per questi motivi, l’Ue ha già avviato la riforma della vigilanza sulle banche, che porterà a un accentramento della supervisione alla Bce. La revisione dell’Eba sarà inserita all’interno di quel contesto. Per le assicurazioni e soprattutto per i mercati invece non ci sono ancora proposte concrete, perciò la consultazione avrà un’importanza chiave per il futuro della supervisione in questi ambiti.

L’approccio attuale, con autorità europee che hanno solo un ruolo di coordinamento sulla regolamentazione (l’Esma per esempio ha poteri diretti solo sulle agenzie di rating), è stato giudicato «insoddisfacente» da Vegas. «In analogia all’approccio adottato per il comparto bancario, dobbiamo disporre di un campo di gioco perfettamente livellato anche nel nostro settore. Per questo è il momento di pensare a una riforma del sistema finanziario, una sorta di Financial Union, nella quale l’autorità europea potrebbe assumere un ruolo più forte in materia sia di regolamentazione sia di vigilanza». Come ha spiegato Vegas, «la centralizzazione della vigilanza in ambito europeo è un processo complesso ma necessario, che potrebbe trovare attuazione anticipando la revisione dell’assetto delle autorità europee prevista per il 2014». Il primo passo in questa direzione è la consultazione aperta dal commissario Ue al Mercato interno, Michel Barnier, nella quale gli operatori potranno esprimersi (fino al 19 luglio) sull’efficacia, i compiti, i poteri diretti, la governance e le risorse delle autorità di vigilanza. (riproduzione riservata)