di Anna Messia

Le attività di Fondiaria Sai in Serbia non si vendono più. Anzi, la compagnia, dopo il cambio di proprietà e il passaggio sotto il controllo di Unipol, sarebbe addirittura pronta a fare nuove acquisizioni nell’area dei Balcani, Serbia compresa. Non sono indicazioni ufficiali arrivate da Via Stalingrado, ma si tratta comunque di dichiarazioni di un dirigente di primo livello del gruppo assicurativo guidato da Carlo Cimbri, ovvero il direttore generale di DDor Novi Sad, Christian Otto Neu, la compagnia controllata in Serbia da FonSai, rilevata nel 2007 per 220 milioni. Alle agenzie stampa di Belgrado Neu ha riferito di aver avuto un incontro a Bologna con il management della compagnia e di aver ricevuto il disco verde per valutare la possibilità di investire nei Paesi dell’area. Un cambio di strategia radicale, quindi, rispetto alla precedente proprietà che aveva avviato le procedure di cessione di DDor Novi Sad, terza compagnia del Paese e leader nell’Rc auto, assegnando il mandato alle società di consulenza per individuare eventuali potenziali compratori. Trattative quindi che a questo punto sembrano interrotte. Anche se da Bologna, come detto, non sono arrivate dichiarazioni ufficiali. Anzi, in più occasioni Cimbri ha ricordato di non aver ancora preso decisioni in riferimento alle partecipazioni ereditate da FonSai, non solo per quanto riguarda la controllata estera Ddor Novi Sad, ma anche per le quote azionarie in Gemina, Alitalia oppure Pirelli. Non solo. Nel piano industriale che scade nel 2015 non si affronta il tema dell’espansione internazionale, che dunque dovrebbe essere avviata, almeno in teoria, solo dopo aver risistemato l’assetto in Italia. A ben guardare poi il mercato assicurativo serbo non sembra dare grandi soddisfazioni di questi tempi, a causa anche della persistente debolezza della crescita economica del Paese che vede aumentare il disavanzo pubblico al punto da aver fatto diminuire l’interesse da parte di investitori esteri. Nel 2012 Ddor Novi Sad aveva già avviato una profonda pulizia di portafoglio, sia nel Danni sia nel Vita, ed era riuscita a chiudere in utile per 600 mila euro. Il primo trimestre di quest’anno si è chiuso invece con un rosso di 1,1 milioni, con i premi in calo del 6,4%. (riproduzione riservata)