di Anna Messia

Si avvicina l’assemblea di Sace che domani dovrebbe decidere il rinnovo del consiglio di amministrazione della società di assicurazione del credito passata dal ministero del Tesoro al controllo di Cassa Depositi e Prestiti. Sempre che non ci siano nuovi colpi di scena. Perché se fino a qualche giorno fa la conferma del tandem al vertice, Giovanni Castellaneta come presidente e Alessandro Castellano come amministratore delegato, sembrava scontata, ora la situazione è un po’ diversa. Le voci sempre più insistenti di questi giorni, che indicano Castellaneta candidato per la poltrona di presidente Finmeccanica (visti i suoi rapporti radicati con gli Stati Uniti, dove è stato ambasciatore) potrebbe convincere i nuovi azionisti a lasciare ancora una volta aperta l’assemblea Sace, proprio sul tema delle nomine. L’assemblea di Finmeccanica è fissata per il 30 maggio e a questo punto converrebbe aspettare ancora qualche giorno per sciogliere le riserve. Partite che si incrociano, insomma. Intanto però appare evidente che, indipendentemente dall’esito del riassetto della poltrona di vertice, il consiglio di amministrazione della Sace sia destinato a essere radicalmente modificato, con una più netta impronta del nuovo azionista Cdp e l’uscita di tutti e tre i consiglieri che siedono oggi in cda con Castellaneta e Castellano. Il rappresentante del Tesoro, Carlo Monticelli, sarà sostituito da un esponente della Cassa Depositi e Prestiti. E anche i due consiglieri indipendenti, Gianmaria Sparma e Ludovico Maria Gilberti, sembrano destinati a lasciare l’incarico per essere sostituiti da altrettanti indipendenti, individuati dal nuovo azionista, (riproduzione riservata)