L’assicurazione professionale per i progettisti (obbligatoria dal prossimo 15 agosto) tutela il patrimonio del professionista da tutti quei rischi legati a richieste di risarcimenti da parte di terzi o clienti, in seguito a errori che si possono commettere durante l’attività lavorativa. A differenza di altre aree professionali dove di fatto il professionista svolge una funzione unica (medico o avvocato ad esempio) il progettista in un cantiere può assumere diversi e molteplici ruoli, anche molto distanti tra loro. Se qualcuno può essere coinvolto esclusivamente nella fase di progettazione, altri possono seguire il cantiere, la direzione dei lavori o coordinare la sicurezza.

Questa miriade di ruoli e conseguentemente di responsabilità è il motivo principale per cui gli stessi assicuratori consigliano ai professionisti tecnici di stipulare polizze Rc su misura.

Ancora meglio sarebbe sottoscrivere polizze all-risks, cioè contratti che coprono tutti i rischi fuorché quelli esplicitamente esclusi nelle condizioni di assicurazione.

Quello che comunque va attentamente vagliato in ogni contratto è che la garanzia operi per le attività previste per legge e non si riferisca a un mero elenco di occupazioni assicurate. È inoltre importante chiedere la piena copertura fino al massimale previsto per ogni tipologia di danno, evitando pericolose riduzioni su casi particolari come i danni patrimoniali (le norme urbanistiche, i rilievi geometrici, gli aggiornamenti catastali, le sanzioni amministrative ecc.) o le norme sulla sicurezza (dlgs 81/2008), la privacy (dlgs 196/2003) o l’ambiente (dlgs 152/2006). Da tenere sempre sotto controllo scoperti e franchigie, e la possibilità di attivare il pregresso (la copertura dei sinistri avvenuti prima della stipula del contratto ma manifestatisi successivamente a questa) e la postuma (l’estensione della garanzia oltre la scadenza della polizza) poiché siamo di fronte a polizze claims made, le quali si attivano alla richiesta di sinistro, e non nel momento in cui l’errore viene commesso.

In definitiva, l’analisi di una polizza, oltre alla valutazione dei singoli elementi che la compongono, deve considerare l’offerta della compagnia nel suo insieme, prendendo in esame anche:

– la portata complessiva delle garanzie;

– la possibilità di personalizzare e modulare la copertura piuttosto che la proposta di una polizza standard;

– la capacità di consulenza e l’autonomia della rete di vendita;

– le modalità di gestione del sinistro (centralizzata piuttosto che affidata a strutture competenti e presenti sul territorio).