di Valerio Testi

Unipol ha ottenuto nel primo trimestre 2013 con un utile netto consolidato di 135 milioni. Il corrispondente periodo del 2012 si era chiuso con il risultato netto positivo per 88 milioni, che però non comprendevano l’apporto del gruppo Fonsai.

 

La raccolta diretta assicurativa si è attestata a 4,48 miliardi di euro: in particolare il ramo danni ha raccolto 2,24 miliardi e quello vita 2,03 miliardi. Il combined ratio si è attestato al 92%. Il consiglio di amministrazione ha confermato Pierluigi Stefanini come presidente e Carlo Cimbri come amministratore delegato; Giovanni Antonelli è stato nominato vicepresidente. In conference call Cimbri ha anticipato agli analisti che nel 2013 il gruppo Unipol conta di distribuire «dividendi pari o superiori a quelli di quest’anno», nonostante le spese sostenute per l’integrazione con Fondiaria-Sai. «Gli andamenti che stiamo registrando nelle compagnie del gruppo immaginiamo di proseguirli nel corso d’anno», ha aggiunto Cimbri, «ma non possiamo prendere il risultato del trimestre e moltiplicarlo per quattro: non sarà così». L’ad ha detto poi di aver voluto fare subito gli accantonamenti «perché ne avevamo la possibilità; non intaccheranno il risultato che abbiamo in mente per la holding né le politiche di dividendo che pensiamo di proporre alla riunione del cda per questo esercizio». I costi di integrazione, ha concluso Cimbri, «ammonteranno a circa 200 milioni e per quanto possibile saranno inseriti nel bilancio 2013.

Ieri anche Premafin, altra società destinata alla integrazione nel gruppo bolognese, ha reso noti i numeri del periodo gennaio-marzo (mentre FonSai e Milano lo avevano fatto il giorno prima). Il trimestre si è chiuso con un utile netto consolidato di 96,7 milioni (19,4 al 31 marzo 2012). La raccolta premi di gruppo è ammontata a 2,617 miliardi (+4,9%), di cui 1,442 relativi al ramo Danni (-11,8%) e 1,175 relativi al ramo Vita (+36,7%). Premafin ha precisato che a oggi non si sono verificati casi di mancato rispetto di covenant, di negative pledge e di altre clausole dell’indebitamento della società e del gruppo. Premafin pertanto «prosegue la propria attività secondo le linee del piano di risanamento approvato il 30 marzo 2012, così come successivamente modificato e integrato dal relativo addendum approvato il 17 maggio 2012». (riproduzione riservata)