di La Commissione Previdenza Adc 

Nella giornata di studio svoltasi a Roma il giorno 8 maggio, organizzata dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti, la Commissione previdenza ADC ha presentato un elaborato con delle proposte di riforma sugli interventi di Assistenza a favore dei Dottori Commercialisti. Nella situazione particolare che sta vivendo la nostra categoria diventa necessario pensare che la Cassa debba svolgere un importante ruolo sussidiario nell’accompagnamento dell’intera vita lavorativa del professionista fino a giungere all’erogazione del trattamento pensionistico, con politiche che siano di supporto non solo nell’attività strettamente professionale, ma anche che intervengano nella sfera personale del professionista. Tale obiettivo può essere raggiunto grazie all’esistenza di risorse finanziarie derivanti dal contributo integrativo. L’idea di fondo è quella di stabilire una priorità per le prestazioni utili a una platea il più allargata possibile, che non siano interventi a pioggia, che facciano i conti con le risorse disponibili e che in qualche modo siano input di sviluppo e di crescita per la categoria. Gli interventi sono stati suddivisi in programmatici e specifici. Si è pensato in linea generale di: eliminare il requisito minimo di anzianità per accedere ad alcune prestazioni assistenziali; sostituire i limiti reddituali riferiti al reddito imponibile con l’Isee, ottenere economie di scala stipulando convenzioni e/o accordi e fare sistema con le altre Casse di Previdenza; utilizzare Fondi Ue dedicati alle politiche di sviluppo per i giovani e le donne.

Nello specifico sono stati proposti vari progetti: intervento sulla neogenitorialità finalizzato a dare supporto ai genitori nei primi anni di vita dei figli, sostenendoli con voucher per asili nido,scuole materne, centri estivi, Baby-sitter, convenzioni con prestatori di servizi di prossimità, riconoscimento economico una tantum a un/una collega che supporta un neogenitore e/o prevedere un contributo alle spese sostenute dal neogenitore a fronte di prestazioni rese da altri colleghi. Interventi in campo sanitario mediante una gestione più elastica della polizza sanitaria collettiva sottoscritta dalla Cassa, contributi alle spese sanitarie . Per i giovani è stato elaborato un progetto che prevede un contributo in c/interessi e/o c/capitale per l’avvio della professione , anche tramite accordi con Fondi di Garanzia (es. Fidiprof ). Incentivazione del coworking

Al fine di agevolare le aggregazione anche interprofessionali. In ultimo è stata elaborata una proposta su un tema molto sentito quale quello della Pensione indiretta per gli eredi dei giovani colleghi. Ad oggi in caso di decesso di un giovane collega la pensione erogata, calcolata con il sistema contributivo è veramente modesta e di certo inadeguata per la sussistenza di una famiglia. Di Futuro, di Welfare si sente molto parlare, da un lato la crisi economica fa sì che la domanda di assistenza sia maggiore, dall’altro i fondi disponibili si contraggono a causa della flessione dei volumi d’affari e dei redditi. La risposta che ADC ritiene debba essere data non può che essere «solidarietà di categoria»; occorre però trovare un giusto equilibrio evitando di cadere nel puro assistenzialismo, tenendo sotto controllo la gestione dei fondi dedicati all’assistenza attuando una politica che se pur oculata sia attenta al sociale, promuovendo una diffusa informazione sulle prestazioni assistenziali erogate dalla Cassa di Previdenza in modo da convogliare le risorse la dove ce ne è bisogno. Il documento in forma integrale è disponibile sul sito www.adcnazionale.it