Compagnie

L’assemblea delle Generali

Autore: Gigi Giudice
ASSINEWS 242: maggio 2013

A Trieste mi sono ritrovato quale “decano” tra la folta pattuglia di scribi (fra cui molte ragazze che la crisi economica, incrociata a quella della carta stampata, inclina ormai a proporsi come free lance, quasi sempre per testate vocate al web…) tradizionalmente chiamati a seguire l’Assemblea degli azionisti delle Assicurazioni Generali.
Devo dire che ero già presente, nei non facili (inflazione al 18 per cento, perfino) anni Settanta, all’epoca di Cesare Merzagora presidente. Quando ancora i più fedeli cassettisti del titolo Generali erano usi a convenire da ogni parte d’Italia nella sempre attrattiva Trieste piena di mare e di vento e di fascinazioni ambiental- culturali (Italo Svevo, James Joyce, Scipio Slataper, Umberto Saba, Boris Pahor, Bobi Bazlen… il Molo Audace, il Caffè Tommaseo, Barcolla, Grignano… come dal recente lungometraggio “Il viaggio della signorina Vila”girato da Elisabetta Sgarbi, pochissimo gradito dai locali e giudicato sgrammaticato dai triestini culti) come a una gaudiosa gita. Dopo che erano arrivati la sera prima, richiamati dal concerto di musica classica che uno dei vicepresidenti delle Generali, il barone Raffaello De Banfield, ardente musicofilo, aveva provvuto a predisporre. Al sabato mattina, guidati dalla “Signora della Borsa” Anna Bonomi, che il presidente Merzagora accoglieva personalmente e faceva accomodare nelle prime file, si procedeva al rito assembleare di quella che era ritenuta la società le cui azioni rappresentavano il più saldo e redditizio investimento. Da tenere per una vita.  CONTENUTO A PAGAMENTO
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