di Francesca Gerosa

 

Si allarga ai reati finanziari il fronte d’indagine della procura di Torino sul gruppoFondiaria Sai, con 14 indagati per falso in bilancio, manipolazione del mercato e falso in prospetto.

 

Gli avvisi di garanzia, spiccati dai magistrati torinesi Vittorio Nessi e Marco Gianoglio, sono stati notificati questa mattina dai Finanzieri del nucleo di Polizia Tributaria di Torino, nelle mani dei membri del comitato esecutivo del cda di Fondiaria Sai del marzo 2011, che ha approvato il bilancio 2010, nonché del responsabile del bilancio dell’epoca, Salvatore Ligresti che, insieme ai figli Paolo, Jonella e Giulia (anch’essi indagati insieme Fausto Marchionni, Emanuele Erbetta, Antonio Talarico e Vincenzo La Russa), era l’azionista di riferimento.

Colpiti da avvisi di garanzia, per la sola manipolazione del mercato, anche i membri del comitato esecutivo di Milano Assicurazioni e, in virtù della normativa in tema di responsabilità amministrativa degli enti ex legge 231, la stessa società e la capogruppo Fondiaria Sai.

 

Le ipotesi di reato riguardano il bilancio consolidato del 2010 nel quale, a seguito di quanto accertato dall’ispezione Isvap, sarebbe stato nascosto al mercato un buco nelle riserve dei sinistri di almeno 600 milioni.

Gli investitori sarebbero stati privati così di informazioni determinanti per una corretta valutazione dei titoli azionari. Il bilancio 2010 è stato preso a base anche per la predisposizione di un prospetto informativo dell’aumento di capitale di FonSai di circa 450 milioni, avvenuto nel luglio 2011, dando così un ulteriore informazione fuorviante al mercato. Da ciò l’ipotesi di reato di falso in prospetto. Le nuove ipotesi di reato sono state formulate dopo 9 mesi di analisi delle carte e dei 12 terabyte di mail e documenti elettronici sequestrati nelle numerose perquisizioni.

L’accelerazione degli inquirenti ha pesato sul titolo FonSai che ha archiviato la seduta di ieri con un calo del 5% a 1,53 euro. (riproduzione riservata)