La decisione assunta da Mario Draghi, con il taglio dei tassi allo 0,50% (il livello più basso di tutti i tempi nell’Eurozona) conferma che le banche centrali intendono giocare un ruolo da protagoniste per accelerare la ripresa. Proprio sul ruolo di Fed, Bce e Boj si sofferma l’ultimo report di Allianz Global Investors, con il global cio Andreas Utermann che vede per il resto dell’anno «una lenta fase di ripresa dell’economia mondiale, con il supporto di una liquidità abbondante». Secondo la casa di gestione, gli interventi di quantitative easing continueranno a essere significativi e dureranno più a lungo di quanto atteso dai mercati. Una convinzione basata sulla constatazione «che siamo in presenza di un cambiamento fondamentale a lungo termine della politica monetaria all’interno dell’Ocse». Secondo Utermann, «la nuova generazione di banchieri centrali considera la deflazione registrata in Giappone come la peggiore minaccia per le nostre economie. Questo scenario ha determinato una maggiore tolleranza nei confronti dell’inflazione, attribuendo minore importanza alla massa monetaria presente nel sistema». Così, nonostante l’incertezza che ha caratterizzato i mercati nei primi mesi del nuovo anno, le prospettive di Allianz GI, anche se permangono alcuni rischi di rilievo, in primis quello politico nell’Eurozona, «che potrebbe alimentare nuove tensioni e ritardare ulteriormente la tanto auspicata ripresa nei Paesi periferici». C’è inoltre la possibilità di un grave conflitto in Medio Oriente, «che farebbe salire il prezzo del petrolio con gravi conseguenze per la crescita economica globale».