L’accordo con Unipol sui concambi ancora non c’è, ma intanto la Consob ha chiesto a Fondiaria-Sai di rendere pubblici, anche mettendo a disposizione del mercato la documentazione interna della società, i criteri seguiti nella definizione della proposta che dovrà ora essere analizzata dalla compagnia bolognese. Come spesso è accaduto in questi mesi, la comunicazione ufficiale di FonSai è avvenuta nella tarda serata di ieri, quando gran parte degli organi di informazione, compreso MF-Milano Finanza stavano chiudendo le proprie edizioni o erano già andati in stampa. Ad ogni modo, secondo quanto è stato possibile ricostruire nei momenti antecedenti la diramazione del comunicato e la pubblicazione del documento sul sito internet della compagnia, l’intervento della Consob sarebbe finalizzato a dare pubblicità alla proposta di concambio inviata da FonSai, approvata martedì notte dal cda di Premafin, dopo che erano state recepite le osservazioni del board di Milano Assicurazioni. Proposta che, come noto, prevede una quota di partecipazione di Unipol nella compagnia risultante dalla fusione pari al 61%, una quota del 27,45% agli azionisti di minoranza di FonSai, del 10,7% a quelli della Milano e dello 0,85% a quelli di Premafin (compresi dunque i Ligresti, che si diluiranno dopo l’aumento di capitale riservato a Unipol). Nella documentazione, pubblicata sul sito internet di Fondiaria- Sai, dovrebbe inoltre trovare spazio il parere motivato del consigliere indipendente Salvatore Bragantini (candidato nell’ultima assemblea dal fondo Sator di Matteo Arpe e sostenuto anche da Palladio) contro l’ipotesi di concambio. Sempre tra la documentazione allegata dovrebbero esserci i criteri di valutazione dei requisiti di indipendenza dei consiglieri membri del comitato per le operazioni con le parti correlate, il cui giudizio è stato determinante nell’approvazione della proposta di concambio da parte di FonSai. Su questo punto nei giorni scorsi, sia all’interno del cda della compagnia sia sulla stampa, c’è stata più di una polemica sulla reale indipendenza di alcuni di questi consiglieri. Infatti, sull’avvocato Roberto Cappelli e Salvatore Militello, in quanto espressione di Unicredit (e per il primo anche alla luce del ruolo ricoperto nell’As Roma, partecipata da Piazza Cordusio) sarebbe stata sollevata più di una perplessità. Proprio in virtù di queste polemiche, alcuni componenti del comitato (Valentina Marocco e Enzo Mei) hanno preferito chiamarsi fuori, mentre il consigliere Marco Reboa, nominato solo lo scorso 24 aprile, ha rassegnato le dimissioni dopo pochi giorni, lo scorso 5 maggio.