Potrebbe trovare una prima soluzione a breve lo stop imposto dall’Antitrust all’operazione tra Unipol e Premafin. «L’Autorità vuole impegni precisi, è molto rigorosa. Siamo confidenti che si possa procedere celermente all’operazione», ha commentato ieri l’a.d. di Unipol, Carlo Cimbri, uscendo dall’incontro con il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, per discutere del dossier FonSai. «È nostra intenzione collaborare e assumere tutti gli impegni che saranno giudicati necessari, sia sul versante delle partecipazione del gruppo Fon- Sai, sia sulle quote di mercato del futuro gruppo. Impegni utili a far sì che l’Autorità sia soddisfatta della salvaguardia della concorrenza e che ci consentano di procedere celermente nell’esecuzione del progetto». La stessa disponibilità È stata espressa all’Antitrust da Mediobanca, pronta a sterilizzare e a cedere ogni eventuale quota azionaria in FonSai e Unipol che dovesse venire a detenere dopo la fusione a quattro. E ieri sera, una fonte vicina al dossier, ha detto che la risposta dell’Antitrust potrebbe esserci già oggi. La scorsa settimana, l’Antitrust aveva aperto un’istruttoria sulla fusione a quattro programmata tra la stessa Unipol assieme a Premafi n, Milano ass. e FonSai, bloccando di fatto, per i prossimi 45 giorni, l’operazione volta a mettere in sicurezza il gruppo assicurativo che fa capo alla famiglia Ligresti. Cimbri spera che, malgrado il semaforo rosso, l’Antitrust possa concedere il benestare alla compagnia per effettuare nei prossimi giorni alcune operazioni defi nite «prodromiche» alla fusione vera e propria e per questo motivo non considerate «irreversibili». Tra le operazioni che potrebbero essere sbloccate subito fi gurano la strutturazione dell’aumento di capitale di FonSai e soprattutto la ridefi nizione dei concambi, Nel vertice pomeridiano con l’Antitrust, secondo altre fonti, Cimbri ha anche iniziato a spiegare all’authority, nei dettagli, come intenda creare il ramo d’azienda destinato ad accogliere tutte le attività considerate cedibili sul mercato. Quel che è certo è che per Unipol i tempi per suggellare le nozze con il gruppo FonSai sono decisamente stretti. Il via libera dell’authority non potrà arrivare prima del 10 giugno, il che signifi ca che a Unipol resterebbero da sfruttare circa tre settimane per riuscire a ottenere il semaforo verde anche da Consob, Isvap e Banca d’Italia. L’obiettivo è di non oltrepassare il termine massimo, stabilito dall’Isvap stessa entro fi ne giugno, entro cui l’aumento di capitale da 1,1 mld di euro per FonSai dovrà essere interamente sottoscritto e versato. E il 20 luglio scadrà anche l’esclusiva che lega Premafi n a Unipol. Intanto ieri le banche creditrici delle due holding del gruppo Ligresti, Sinergia e Imco, per le quali la procura di Milano ha chiesto il fallimento, hanno dato disponibilità per la ristrutturazione del debito e l’approvazione del piano di salvataggio presentato ieri in tribunale a Milano. Immobili per 293 milioni di euro dovrebbero essere venduti al fondo Hins, che si accollerebbe debiti per 243 milioni, mentre altri 50 milioni sarebbero pagati cash. Da questo piano resterebbe fuori il 3% dei creditori. Il pm Luigi Orsi non si è opposto al rinvio al 13 giugno delle due udienze deciso dai giudici Fontana e D’Aquino come termine di tempo per valutare il piano. © Riproduzione riservata