Via libera condizionato, da parte di Consob, all’esenzione di Unipol dal lancio dell’Opa su Premafin e Fondiaria-Sai. Come da attese, ieri in mattinata la Commisisone presieduta da Giuseppe Vegas ha risposto al quesito che le aveva sottoposto la compagnia bolognese. Consob ha ritenuto possibile applicare le norme circa l’esenzione dall’Opa su Premafin e la controllata al 36% Fonsai, mentre ha ritenuto non possibile «assumere, al momento, una decisione in merito alla sussistenza dell’obbligo di Opa a cascata su Milano Assicurazioni, a seguito dell’aumento di capitale Premafin, in presenza di un quadro informativo incompleto». Il via libera alla mancata Opa sulla holding quotata della famiglia Ligresti è condizionato a che venga revocata la manleva concessa dal Gruppo Unipol a favore degli azionisti Premafin. Non solo: l’esenzione potrebbe venir considerata non applicabile «qualora gli attuali azionisti di riferimento di Premafin esercitino il diritto di recesso». Maggiori chiarimenti sulla decisione di ieri di Consob sono attesi dalla pubblicazione delle motivazioni, che dovrebbe arrivare a stretto giro. E proprio all’approfondimento di tali motivazioni, Unipol lega eventuali decisioni sul progetto. Sì, perché, secondo alcune interpretazioni, l’eliminazione della cosiddetta «manleva» concessa ai Ligresti da Bologna potrebbe fare decadere l’esclusiva tra Premafin e Unipol. Esclusiva che era stata invocata dalla holding quando si era trattato di rispondere all’offerta a Via Stalingrado giunta da Palladio e Sator (che in un secondo momento hanno poi deciso di virare direttamente su Fonsai, per la quale hanno abbassato l’asticella della ricapitalizzazione a 800 milioni di euro). Insomma, se dovesse decadere l’esclusiva, l’intero contratto legato alla maxi-fusione potrebbe correre il rischio di essere riscritto e l’intera operazione potrebbe subire nuovi e ulteriori ritardi. Un altro dei possibili ostacoli al piano bolognese è rappresentato dal fatto che Premafin, a differenza di Fonsai e Milano Assicurazioni, non ha ancora deliberato sui concambi di fusione. Un ennesimo cda della holding avrebbe dovuto prendere una decisione ieri, ma il board è slittato a oggi. Ieri, intanto, in una riunione durata qualche ora, l’Isvap ha convocato i vertici di Premafin e Fonsai per fare il punto della situazione. Da ricordare che manca anche il via libera definitivo all’integrazione da parte dell’Authority presieduta da Giancarlo Giannini. In attesa di tutti questi tasselli che ancora mancano all’operazione disegnata dalla compagnia di Carlo Cimbri con l’ausilio di Mediobanca, va rilevato che ieri in Borsa Premafin ha terminato in cima alla classifica dei rialzi, con un balzo di poco superiore al 30% a 0,2135 euro, mentre Fonsai ha guadagnato poco più dell’8% attestandosi a 1,005 euro e Unipol ha preso il 3,79% a 20 euro.