Le tre società quotate della galassia Ligresti destinate a convolare a nozze con Unipol stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli sulla proposta di concambi da sottoporre alla società bolognese. Il cda fiume di Fondiaria-Sai di giovedì 17 maggio ha deliberato di proporre valori che faranno sì che Unipol arrivi a detenere il 61% del capitale votante del gruppo assicurativo nascente dall’integrazione. Una percentuale minore sia del 66,7% che era stato richiesto formalmente dalla compagnia di Via Stalingrado (che non ha ancora stabilito quando convocare il proprio cda per rispondere alla proposta) sia del 61,8% emerso dopo le trattative dei giorni scorsi tra l’ad di Fonsai, Emanuele Erbetta, e quello di Unipol, Carlo Cimbri. Il board della compagnia guidata da Erbetta ha poi stabilito una quota del 27,45% per se stessa, un 10,7% per Milano Assicurazioni e uno 0,85% per Premafin. Proprio quest’ultima società, che ha in pancia quasi il 36% di Fonsai, il 18 maggio ha riunito un cda, che tuttavia non dovrebbe avere deliberato in tema di concambi. Al centro del board la quota dello 0,85% proposta dalla controllata Fonsai, che si confronta con la forchetta fra lo 0,98% e l’1,66% che era stata individuata dallo stesso cda della holding quotata della famiglia Ligresti. Secondo i calcoli di Equita Sim (rating hold su Unipol e Fonsai), basati su una capitalizzazione di mercato del nuovo gruppo pari a circa 3,4 miliardi dopo gli aumenti di capitale previsti, «i concambi riconoscerebbero un premio significativo agli azionisti di Milano Assicurazioni». Quest’ultima, del resto, è la società finanziariamente più stabile delle tre del gruppo Fonsai destinate a fondersi con il braccio assicurativo di Unipol. Tra l’altro, è del 18 maggio la notizia che Jonella Ligresti, vicepresidente di Fonsai, ha rassegnato le dimissioni dal cda di Milano Assicurazioni. Una nota di quest’ultima società ha spiegato che le dimissioni, «intervengono in via cautelativa per evitare ogni possibile dubbio» che «possa trovarsi in una situazione di incompatibilità» ai sensi del divieto ai doppi incarichi per la carica di consigliere ricoperta in Mediobanca. Nel frattempo, lunedì è in calendario un appuntamento importante nell’ambito del piano di riassetto del gruppo Fonsai disegnato da Bologna (con l’ausilio e il sostegno di Mediobanca): la delibera da parte dell’assemblea degli azionisti di Premafin dell’aumento di capitale da 400 milioni riservato alla compagnia guidata da Cimbri.