Il mercato dell’assicurazione del settore energetico volgerà a favore del compratore nel 2012, secondo le previsioni del broker internazionale Willis. A patto che la capacità del mercato rimanga stabile e le perdite legate alla recente fuga di gas dalla piattaforma di estrazione Elgin della Total nel Mare del Nord non comportino ulteriori sorprese.

Nell’annuale “Energy Market Review”, Willis ha previsto un mercato “stabile ma fragile”, uscito relativamente indenne da un 2011 particolarmente catastrofico, ma colpito severamente dalle perdite non legate al maltempo. La capacità del segmento è ad un massimo storico, si legge nel rapporto, tuttavia i premi sono rimasti piatti, in contrasto con la legge di mercato della domanda e dell’offerta, fatto che Willis imputa a fattori macro e micro economici.

Le perdite subite

Nel 2011 il mercato assicurativo ha subito perdite dovute alle catastrofi naturali per 105 mld $ (quasi 80 mln €), secondo le stime di Munich Re, avendo un impatto minimo sul settore dell’energia: appena 1 mld $ (760 mln €). Ma il mercato dell’assicurazione energetica ha subito molte perdite non legate al maltempo l’anno scorso: 9 mld $ (6,8 mld €), si legge nello studio di Willis. In particolare, due incidenti hanno riguardato impianti di produzione e immagazzinamento offshore (FPSO) e due perdite di ingente importo si sono verificate in Nigeria.

Illustrando i risultati della ricerca in una conferenza, Robin Somerville, portavoce di Willis Global Energy, ha spiegato che molte perdite nel 2011 sono state legate a incidenti da 100-200 mln $ (75-150 mln €), spesso non coperti dalla copertura riassicurativa che impone una franchigia di 100 mln $. Il peso di queste perdite è gravato interamente sulle spalle degli assicuratori impegnati nel settore energetico, ha aggiunto Somerville.

Sui bilanci di fine anno, hanno pesato molto anche l’incidente della raffineria della Canadian Natural Resources Horizon (710 mln $ (538 mln €) di danni diretti materiali e 600 mln $ (455 mln €) di danni da interruzione dell’attività), e il sisma e tsunami che hanno colpito il Giappone (con perdite per oltre 150 mln $ – 114 mln €).

La disciplina che il settore si è dato negli ultimi anni e l’attenzione all’esposizione ai rischi hanno fatto sì che il mercato abbia superato in maniera relativamente positiva le perdite.

Capacità record e premi stabili

La capacità, si è detto, rimane alta: oltre 5 mld $ (3,8 mld €), in crescita su base annua – ma la copertura riassicurativa, notano gli esperti di Willis, non è altrettanto solida. Inoltre, è in aumento la forbice fra Nord America e mercati internazionali, anche se questi sono in forte sviluppo, soprattutto in aree chiave come il Medio Oriente, l’Europa orientale, l’Asia Pacifico e l’America Latina.

La maggior parte degli assicuratori, spiega il broker, sta gestendo il capitale a disposizione in maniera oculata, selezionando attentamente i rischi da sottoscrivere. Da parte loro, le imprese che sottoscrivono una polizza devono dimostrare di seguire le linee guida del settore e di essere in grado di gestire alla perfezione i propri rischi.

Dal punto di vista del compratore, Somerville intende essere ottimista: “Ci sono le condizioni per una svolta a favore dell’assicurato più avanti nel corso del 2012, a patto che le perdite diminuiscano, la situazione di Elgin si risolva e non si verifichino nemmeno quest’anno perdite nel Golfo del Messico”. In questo caso, ha spiegato Somerville, si incrementerebbe la competitività fra gli assicuratori, con ovvie conseguenze positive per gli acquirenti.

Fonte: Commercial Risk Europe