di Andrea Montanari

Alessandro Proto è finito nel mirino della Consob. Sul finanziere italiano attivo in Svizzera, Francia, Spagna, Inghilterra e Usa sono in corso nuove verifiche e ulteriori accertamenti, che hanno portato la Commissione di vigilanza ad aprire un apposito fascicolo. Comunque Proto anche ieri è uscito allo scoperto, annunciando pubblicamente di avere presentato «un’offerta valida per 15 giorni » alle Generali per «l’intero pacchetto di azioni Rcs (3,96%) al prezzo di 1 euro per azione». In serata è arrivata la risposta dell’ad Giovanni Perissinotto per il quale «al momento non ci sono le condizioni per poter accettare la proposta». In particolare, dopo la dichiarazione iniziale della Proto Organization, consociata londinese della Alessandro Proto Consulting, relative all’acquisto di un pacchetto dello 0,5% e poi le successive esternazioni (il raddoppio della quota all’1% e la potenziale salita al 2%), gli ispettori della Consob hanno iniziato a incrociare queste dichiarazioni con l’andamento del titolo Rcs e le comunicazioni al mercato. L’ultimo tassello che ha portato la Commissione presieduta da Giuseppe Vegas ad accelerare le verifiche sulle società della galassia-Proto è rappresentato dal fatto che martedì 2, all’assemblea del gruppo editoriale di Via Rizzoli, né la Proto Organization (la società che ieri ha manifestato l’interesse per le azioni in mano alle Generali) né la Proto Consulting avevano depositato azioni. «Confermo che ci sono stati contatti formali con la Commissione di Vigilanza, che incontreremo nuovamente», ha replicato Proto a MF-Milano Finanza. «Abbiamo già fornito spiegazioni sulle operazioni e siamo pronti a collaborare ancora con la Consob, perché non abbiamo nulla da nascondere sulla nostra attività d’investimento e vorrei specificare che non è obbligatorio presentarsi in assemblea ». L’ingresso nel capitale di Rcs sarebbe «puramente finanziario, fatto per conto di soggetti privati che non sono interessati alla governance societaria ma che si sono mossi dopo l’uscito dal patto di sindacato di Diego Della Valle (5,5%) e i relativi, possibili sviluppi». L’attività della finanziaria che fa riferimento a Proto sul mercato azionario italiano in questi ultimi mesi è stata particolarmente intensa. A fine marzo, proprio la Proto Organization aveva annunciato l’acquisto di un pacchetto dell’1% di Fondiaria-Sai: «È un investimento strategico», aveva affermato il finanziere, sottolineando di avere puntato sulla compagnia assicurativa che fa capo a Premafin una volta constatata «la tenacia del fronte Sator-Palladio e l’efficacia del piano industriale». Di quell’investimento non si è saputo più nulla anche se, secondo rumor di mercato riportati dalla stampa, dietro l’operazione ci sarebbero due investitori privati londinesi e il magnate americano Donald Trump. Quest’ultimo tra l’altro, sempre su consiglio di Proto, a fine gennaio aveva rilevato una quota di Unicredit. Banca nel cui libro soci sarebbe dovuta entrare la stessa Proto Consulting con una quota dell’1,2%. Mentre risale alla fine del 2010 l’operazione, gestita per conto di 12 investitori, di acquisto sul mercato di azioni Tod’s per un ammontare pari al 2,88% del capitale. Per questa operazione Mediobanca, che all’epoca gestiva il collocamento del pacchetto azionario del 10% in possesso di Diego Della Valle, ha avviato nei confronti delle società di Proto un’azione legale per falsificazione della lettera d’offerta, che ha portato all’apertura di un procedimento tuttora in corso. Sempre in tema di assetto azionario, ieri Gianni Mion, manager di lungo corso e uomo di fiducia della famiglia Benetton seppure in uscita dalla holding Edizione (il mandato scade a maggio), ha confermato che gli industriali di Ponzano Veneto non usciranno dal capitale di Rcs. «La quota (5,1%, ndr) non è in vendita» ha ribadito Mion. Resta comunque alta l’attenzione del mercato sul gruppo di Via Rizzoli, le cui azioni ieri hanno chiuso al rialzo per la quarta seduta consecutiva a 0,713 euro (+2,07%). Adesso tutto ruota attorno alla ricerca del nuovo amministratore delegato, dopo l’uscita di Antonello Perricone e il rinnovo del cda presieduto da Angelo Provasoli. (riproduzione riservata)