La lettera all’assicurazione non è incostituzionale. La norma che impone a chi si ritiene danneggiato in un sinistro stradale di chiedere prima per via stragiudiziale il risarcimento per l’incidente risulta conforme ai principi della Carta fondamentale. È quanto emerge dalla sentenza costituzionale 111/12, pubblicata il 3 maggio dalla Consulta. Deve dunque escludersi che le norme contenute nell’articolo 145 del codice delle assicurazioni siano illegittime. Sbaglia il giudice di pace di Roma che ha sollevato la questione di costituzionalità: l’incombente è tutt’altro che irragionevole ed eccessivamente oneroso per l’interessato. La disposizione non costituisce affatto un «irrigidimento del filtro all’accesso alla giurisdizione», ma si rivela un meccanismo la cui ratio è, in realtà, quella rafforzare, e non indebolire, le possibilità di difesa offerte al danneggiato. La norma va infatti letta tenendo conto che al danneggiato si impone l’onere di diligenza ma a carico della compagnia è prescritto l’obbligo di cooperazione: proprio dal momento che l’istanza posta a carico del danneggiato ha un contenuto molto specifi – co, la compagnia non potrà tanto facilmente disattenderla in modo pretestuoso, ma risulta tenuta alla formulazione di una proposta adeguata nell’importo. E il principio vale nonostante scatti l’improponibilità dell’azione giudiziaria nel caso in cui la richiesta del danneggiato risulti priva degli elementi che consentono all’assicuratore di formulare una «congrua e motivata offerta». Ininfl uenti risultano le trattative intercorse tra le parti, concluse con la corresponsione di somma ritenuta «non congrua» dal danneggiato e trattenuta a titolo di acconto. Non ha pregio, infi ne, la censura secondo cui le formalità, pure onerose, che sono imposte al danneggiato sarebbero volte ad «avvantaggiare l’impresa assicuratrice del responsabile nei confronti del danneggiato»: per il giudice delle leggi si tratta di un incombente che realizza una più tempestiva ed effi cace tutela di chi si proclama vittima del sinistro. Dario Ferrara