di Andrea Di Biase

Il sottile filo che regge ancora le sorti della prospettata integrazione tra Unipol e Fondiaria- Sai rischia seriamente di spezzarsi. Oggi, quando tornerà a riunirsi il cda di FonSai, l’ad Emanuele Erbetta e il dg Piergiorgio Peluso ripresenteranno ai consiglieri la proposta sui concambi per la fusione già esaminata lunedì, che fissa al 61,8% la partecipazione del gruppo bolognese nella nuova compagnia. La conferma è arrivata dallo stesso Erbetta che ieri ha ribadito: «La proposta portata in consiglio è del 61,8% e resta quella. Non c’è nessuna mediazione al ribasso». La posizione del management di FonSai, che in queste settimane molto si è speso per raggiungere un accordo, dunque non cambia. Anche perché l’ad di Unipol, Carlo Cimbri, che ha già fatto ampie concessioni al vertice di FonSai, accettando una proposta peggioravita per il gruppo bolognese, rispetto a quella iniziale del 66,7%, non sarebbe infatti intenzionato a fare ulteriori aperture. È dunque molto probabile che, se oggi i consiglieri di Fondiaria-Sai e in particolare gli indipendenti (il cui parere è vincolante trattandosi di un’operazione tra parti correlate) non faranno propria l’ipotesi di mediazione raggiunta la scorsa settimana, il gruppo bolognese possa decidere di sfilarsi, lasciando la compagnia del gruppo Ligresti al suo destino. Nonostante le indiscrezioni raccolte nella serata di lunedì al termine del cda di FonSai lasciassero intravedere, pur di fronte alla richiesta dei consiglieri di effettuare ulteriori approfondimenti sui concambi, la possibilità di arrivare comunque a un accordo nella giornata odierna, l’esito finale della partita è tutt’altro che scontato. Ad accrescere l’incertezza avrebbe contribuito, e non poco, il blitz con cui gli uffici della Consob, mentre era in corso il cda di FonSai, sono intervenuti per chiedere informazioni sui lavori propedeutici alla definizione dei concambi. La lettera dell’autorità di vigilanza sui mercati, arrivata negli uffici della compagnia assicurativa pochi minuti dopo le 17, quando la riunione del cda era iniziata da poco più di un’ora, ha di fatto condizionato l’esito della seduta, convincendo anche gli amministratori più persuasi dell’opportunità di dire sì all’accordo a chiedere ulteriori approfondimenti, proprio per evitare il rischio di eventuali censure da parte della Consob. Nella lettera, di cui MF-Milano Finanza ha ottenuto copia, firmata dal responsabile della divisione corporate governance, Marcello Bianchi, e da quello della divisione informazione emittenti, Angelo Apponi, la Consob invita il cda di FonSai a inviarle senza indugio i verbali delle riunioni del comitato degli indipendenti, le minute del cda di ieri, nonché le «opinion» degli advisor finanziari e legali. Questa richiesta sarebbe volta a verificare che la decisione del cda sia assunta nel rispetto della disciplina in materia di operazioni con parti correlate e secondo criteri di correttezza contabile. Di fatto però l’intervento della Consob, che proprio lunedì ha ascoltato i vertici della Palladio Finanziaria (società che con Sator contende FonSai a Unipol), si è rivelato un assist a quei consiglieri più freddi sulla proposta dei bolognesi. Non è dunque escluso che oggi, quando il cda tornerà a riunirsi, nonostante la determinazione di Erbetta e di Peluso per giungere a un accordo con Unipol, qualche amministratore possa nuovamente mettersi di traverso proprio alla luce dell’intervento della Consob. «Gli advisor hanno posto dei vincoli di valore all’interno dei quali siamo obbligati a muoverci», ha sottolineato ieri il presidente di Premafin, Giulia Ligresti, riferendosi alla forchetta 54%-60% fissata dai consulenti di FonSai. «Stiamo lavorando per trovare una soluzione condivisa nell’interesse di tutti gli azionisti del gruppo», ha poi aggiunto, ricordando che oggi si riunirà nuovamente anche il cda di Premafin. Dovrebbe invece slittare a lunedì il board della Milano Assicurazioni, anche alla luce del fatto che i consiglieri appena nominati avrebbero chiesto tempo per studiare le carte. Sempre ieri il vicepresidente di FonSai, Jonella Ligresti, si è recata in Mediobanca per incontrare Alberto Nagel. Non si conoscono i contenuti del colloquio, ma sembra che l’ad di Piazzetta Cuccia abbia evidenziato i rischi che Fondiaria-Sai e l’intero gruppo Ligresti potrebbero correre se l’operazione Unipol dovesse saltare. La proposta alternativa di Sator e Palladio, sebbene il cda di FonSai abbia chiesto e ottenuto dai due fondi una proroga dell’offerta fino a domani, non sembra un’alternativa percorribile. Goldman Sachs e Citi, che assistono rispettivamente il cda di FonSai e gli indipendenti, avrebbero fatto un’analisi comparata delle due offerte, in base alla quale la proposta Unipol sarebbe preferibile anche alla luce degli aspetti industriali. Sull’intera partita rimane inoltre l’incognita legata alla richiesta di esenzione dall’opa su Milano Assicurazioni, avanzata alla Consob da Unipol (ma anche da Sator e Palladio). Da giorni la sensazione è che la Commissione presieduta da Giuseppe Vegas, benché la materia sia ancora oggetto di discussione, sia orientata a chiedere l’opa sulla Milano. Nel caso oggi si raggiungesse l’accordo tra FonSai e Unipol, la decisione della Consob potrebbe basarsi anche su quanto i concambi per la fusione premieranno gli azionisti di minoranza della Milano. Su questo punto Cimbri potrebbe chiedere un incontro alla Consob per spiegare per quale motivo l’opa sulla Milano metterebbe a repentaglio la struttura dell’intera operazione. (riproduzione riservata)