I rischi ambientali che i risk manager devono affrontare oggigiorno si estendono ben oltre la “mera” responsabilità per i danni provocati dall’inquinamento. La cosiddetta financial assurance, l’esposizione al rischio di cambiamento climatico e la responsabilità civile in caso di danneggiamento delle risorse naturali sono diventate serie preoccupazioni per un numero sempre maggiore di organizzazioni.

A dirlo sono stati i manager di alcune primarie compagnie di assicurazione riunitisi alla conferenza della Risk & Insurance Management Society  tenutasi lo scorso mese a Philadelphia.

Sempre più autorità statunitensi hanno reso obbligatorio per le imprese la dotazione della cosiddetta financial assurance. Si tratta di uno strumento di garanzia finanziaria di cui devono munirsi le industrie soggette ad un forte impatto ambientale, come quella mineraria, al fine di poter far fronte ad eventuali danni sull’ambiente provocati dalla propria attività. Fra gli strumenti utilizzati figurano bond, fidi bancari, polizze assicurative, fondi privati o fondi di garanzia.

In seguito alla stretta sul credito imposta dalla crisi del 2008, sono sempre più le aziende che ricorrono allo strumento assicurativo per garantire la propria attività. Inoltre, la nuova normativa messa appunto dall’Environmental Protection Agency, che entrerà in vigore nel 2013, prevede una gamma più ampia di industrie per cui è resa obbligatoria la dotazione di financial assurance contro i rischi ambientali, ha precisato Michele Schroeder, vicepresidente del dipartimento ambiente della sede newyorchese di Zurich.

Anche i rischi ambientali per cui le imprese possono essere considerati direttamente responsabili aumentano. Ad esempio, il rischio di cambiamento climatico è attualmente molto discusso.

Ben più nota è invece la vicenda della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon. L’incidente accaduto al largo delle coste del Golfo del Messico ha infatti portato in primo piano la questione dei danni alle risorse naturali, ha chiosato Gene P. Devine, senior vp presso Arthur J. Gallagher Risk Management Services.

Per danni alle risorse naturali si intendono deterioramenti o perdite di terreni, flora, fauna, falde acquifere e altre risorse afferenti al suolo pubblico. “Chiunque abbia contribuito all’inquinamento o al degrado di una risorsa naturale è ritenuto responsabile”, ha detto Devine. Dietro l’estensione di tale esposizione vi è la necessità di garantire il ripristino dell’ambiente e garantire la ripulitura di un ecosistema che sia stato in qualche modo contaminato.

Attualmente esistono oltre 30 compagnie che offrono questo tipo di polizza, ma i metodi di sottoscrizione differiscono fra loro. “Le opzioni sono molte”, ha concluso Devine. “La capacità sul mercato è ampia”.