Sono giunte ieri le motivazioni della Consob che spiegano perché ha deciso di concedere a Unipol l’esenzione dall’opa su Premafi n e Fonsai, ma, in mancanza di dati certi, di cui resta in attesa, non per Milano ass. L’autorità di controllo ha specifi cato però che l’esenzione dall’opa vale solo se verranno ritirate le due clausole (rinuncia ad azioni di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori e sindaci di Premafi n, Fonsai e Milano e alla relativa manleva, oltre alla clausola del diritto di recesso) inserite in un allegato dell’accordo fi rmato in febbraio. Sarebbero infatti norme favorevoli solo per i Ligresti e incompatibili con il semplice salvataggio delle loro società, perché «il costo di tale benefi cio è sostenuto non solo dal nuovo azionista di controllo, ma anche potenzialmente dagli altri azionisti di Premafi n, in termini di rinuncia ai possibili proventi derivanti dal risarcimento di eventuali danni». Ma anche se Unipol gruppo finanziario si liberasse dagli obblighi di manleva, sottolinea la Consob, l’applicabilità dell’esenzione dall’obbligo di opa su Premafi n «può risultare dubbia», qualora, in sede di fusione del diritto di recesso, «fi nissero per benefi ciare, tra gli altri azionisti dell’emittente, anche i precedenti azionisti di controllo». Nella lunga nota, la Consob afferma poi che l’Isvap «ha reso noto di avere esaminato il piano industriale» relativo alla fusione tra i vari gruppi e «ha avuto modo di esprimere una prima valutazione positiva sull’operazione complessivamente considerata». La presa di posizione fa seguito alla decisione, presa nella tarda serata di mercoledì dal cda di Premafi n, guidato da Giulia Ligresti, di accettare la proposta da Fonsai di stabilire nello 0,85%, il valore della sua partecipazione (la valutazione di Premafi n era più alta, tra 0,98 e 1,66%) così da poter proseguire nella defi nizione dei termini del progetto di integrazione con il gruppo Ugf.