di Anna Messia

Marzo è stata solo un’illusione. Ad aprile i fondi comuni sono tornati vittime dei riscatti dei risparmiatori. Il bilancio complessivo, secondo quanto comunicato ieri da Assogestioni, ha registrato una perdita di poco meno di 1,3 miliardi, con un’inversione netta rispetto al risultato positivo di 1,9 miliardi del mese precedente, rivelatosi una breve parentesi positiva in un settore che continua a subire gli effetti della crisi. Tanto che da inizio anno la perdita è di 4,3 miliardi. Per quanto riguarda più in particolare aprile, il deflusso è stato provocato dalle vendite che hanno colpito le gestioni collettive (ovvero i fondi aperti e quelli chiusi) che hanno perso complessivamente 681 milioni. Ma anche dalle perdite delle gestioni di portafoglio, che sono risultate in rosso per 618 milioni, soprattutto per i riscatti dei risparmiatori retail che hanno sfilato al sistema 489 milioni. E l’andamento delle borse non è stato di aiuto; il patrimonio complessivo dai 974 miliardi di marzo è sceso a 966 miliardi. Considerando invece le categorie di fondi, l’unica eccezione positiva sono stati i prodotti obbligazionari, che hanno raccolto quasi 1,6 miliardi. Il rosso più profondo è stato, invece, di azionari (-1,2 mld) e flessibili (-752 milioni). Guardando infine la classifica delle società di gestione, a muoversi in controtendenza è stato in particolare il Banco Popolare, che ha chiuso in positivo per 734 mln. Mentre Pioneer (Unicredit) ha perso 918 mln. (riproduzione riservata)