di Anna Messia

Non c’è dubbio. Il primo trimestre dell’anno è stato un buon periodo per le reti di promotori finanziari che hanno beneficiato dell’andamento dei mercati e del calo dello spread registrato nella prima parte dell’anno (poi, purtroppo, è risalito) dando anche prova di godere della fiducia dei clienti, mettendo a segna buoni risultati di raccolta. Banca Fideuram, che ieri ha diffuso i numeri del primo trimestre, non è stata un’eccezione. La banca del gruppo Intesa Sanpaolo ha chiuso a marzo con masse amministrate per 74,7 miliardi, in aumento di 3,8 miliardi rispetto a dicembre 2011. Un incremento, hanno spiegato ieri dalla società, riconducibile «sia alla buona performance di mercato dei patrimoni (che ha influito per 3,5 miliardi, ndr) sia alla raccolta netta positiva di periodo, che è stata pari a 300 milioni». L’utile netto si è attestato invece a 67,9 milioni, in leggero calo rispetto ai 69,7 milioni del primo trimestre dello scorso anno. La raccolta di risparmio gestito, risultata pari a 51 milioni, ha poi beneficiato degli ottimi risultati conseguiti dal comparto assicurativo, che ha invertito la rotta rispetto allo scorso anno: nel primo trimestre 2012 le polizze Vita hanno raccolto 239 milioni, rispetto al risultato negativo di 450 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. «Il prodotto di punta è stato Fideuram Vita Insieme», spiega l’amministratore delegato Matteo Colafrancesco. «Una polizza Unit linked che unisce ai vantaggi assicurativi la flessibilità finanziaria con la possibilità di combinare i fondi di casa con quelli delle maggiori case di investimento internazionali». La polizza ha già raccolto più di un miliardo e il trend, assicurano dalla società, prosegue. Anche il margine di interesse è salito a 39,9 milioni, con un aumento di 8 milioni su marzo 2011, grazie alla maggiore redditività dei nuovi investimenti, ottenuta attraverso un cambiamento dell’asset allocation realizzato, spiegano i manager Fideuram, «senza incrementare però il profilo di rischio complessivo del portafoglio». In crescita anche il numero dei private banker delle reti Banca Fideuram e di Sanpaolo Invest che a fine marzo erano arrivati a 4.922 avvicinandosi alla soglia dei 5 mila (in aumento sia rispetto ai 4.850 di fine anno scorso sia rispetto ai 4.375 di marzo 2011). Un incremento da attribuire sia ai buoni risultati dell’attività di reclutamento sia all’inserimento di circa 300 nuovi professionisti arrivati da Banca Sara, l’istituto rilevato dal gruppo Aci, la cui acquisizione è stata perfezionata l’anno scorso. «Questi risultati confermano la nostra capacità di generare valore costante e sostenibile nel tempo a cui si unisce una solidità patrimoniale ai vertici del mercato», ha sottolineato Colafrancesco, esprimendo soddisfazione, perché, «la raccolta di risparmio gestito è tornata positiva grazie al contributo del ramo Vita mentre prosegue a un ritmo molto sostenuto la crescita delle nostre reti». Per quanto riguarda in particolare i coefficienti patrimoniali Banca Fideuram a fine marzo aveva il Tier 1 ratio al 17,9% e il Total Capital Ratio al 18,3%. (riproduzione riservata)