«Axa è un partner fondamentale per noi». C’è un punto fermo nel piano industriale di Mps che il presidente Alessandro Profumo e l’ad Fabrizio Viola stanno mettendo a punto per metà giugno. «Axa è stata capace di sviluppare servizi nel risparmio come pochi altri al mondo ed Henri De Castries (presidente e ceo, ndr) oltre a essere un amico è una persona molto capace», ha dichiarato Profumo riferendosi alla joint venture Axa Mps in occasione della presentazione di una nuova iniziativa (www. previsionari.it) per avvicinare i giovani alla previdenza. «Le banche devono diventare sempre di più luoghi dove i clienti trovano servizi a tutto tondo», ha detto Profumo, che ha sottolineato l’esigenza «di far crescere in modo rilevante la capacità di generare ricavi». Nel nuovo piano industriale, ha aggiunto Viola, i prodotti previdenziali della compagnia «saranno molto importanti» e «la sfida tra le banche si giocherà sui servizi a partire proprio dalla bancassurance». In Europa, ha osservato l’ad di Axa Mps, Frederic De Curtois, le banche nei casi migliori ottengono dalle commissione di bancassurance circa il 25-30% delle commissioni totali mentre in Italia, ed è anche il caso di Mps, «siamo ancora sotto il 10%, ovvero circa 200 milioni annui ». La strada, quindi, è ancora lunga nonostante Axa Mps sia la prima del mercato nelle polizze per perdita di autosufficienza e terza nella previdenza. Profumo ha aggiunto che il nuovo cda della banca «ha iniziato a lavorare bene e lo ha dimostrato». Il riferimento è alla riorganizzazione varata nella recente riunione del cda. Decisione presa «attraverso un assetto lineare: l’ad propone, il cda decide, e poi si comunica». Profumo ha sottolineato che dalla Fondazione Mps è arrivato un mandato chiaro ai vertici: «Più efficienza, più redditività ed a maggiore stabilità patrimoniale». (riproduzione riservata) Anna Messia