I tedeschi di Allianz promuovono l’Italia, o almeno quella di oggi, e tornano a investire. Il direttore finanziario della compagnia assicurativa Oliver Baete si è detto ottimista sul mercato della Penisola anche se il business del ramo vita è debole da quattro trimestri. Ma a suo giudizio il governo Monti sta dando una scossa rispetto all’immobilismo precedente e le banche italiane restano più solide rispetto al resto d’Europa. A fine marzo l’esposizione della compagnia assicurativa tedesca sui cosiddetti Paesi Piigs (Portogallo, Spagna, Irlanda, Grecia e Italia) ammontava a 36,1 miliardi, pari all’8,4% del portafoglio totale in titoli a reddito fisso che ammonta a 430,6 miliardi. Ma se rispetto al totale l’esposizione sui titoli greci, com’è facile immaginare, è stata azzerata e quella sui titoli portoghesi e irlandesi si limita allo 0,1% a testa, quella spagnola non va oltre l’1% mentre all’Italia è riservato uno spazio del 7,2% del totale. Italia in crescita dunque nella considerazione dei tedeschi, che nel caso di Allianz hanno nella Penisola il secondo mercato di riferimento in Europa. Il colosso delle assicurazioni ha chiuso il primo trimestre del 2012 con un utile netto in crescita del 60% annuo a 1,37 miliardi, leggermente oltre gli 1,36 miliardi attesi dagli analisti. Il giro d’affari è rimasto praticamente stabile a 30,1 miliardi, comunque il secondo risultato migliore nella storia della società, mentre l’utile operativo è salito del 40% a 2,33 miliardi, superando i 2,12 miliardi del consenso. Il gruppo ha confermato le stime 2012 e così l’utile operativo è atteso tra 7,7 e 8,7 miliardi. Allianz ha iniziato bene l’anno grazie a un calo dei risarcimenti danni per catastrofi naturali. Del resto, il 2011 era stato funestato da eventi disastrosi e onerosi come lo tsunami che ha investito Giappone e le inondazioni in Australia. In totale la compagnia assicurativa ha registrato un calo di 695 milioni dei risarcimenti ai clienti, a vantaggio dell’utile operativo. Per parte sua il cfo ha previsto comunque un aumento di questa voce nel corso dell’esercizio, così che gli stanziamenti sono stati portati da 1,1 a 1,2 miliardi. Allianz è sensibile al settore bancario essendovi esposto direttamente. Quanto alle partecipazioni strategiche in portafoglio, tra cui la quota del 2,034% in Unicredit, il management della banca è ritenuto «molto valido, ma dobbiamo capire che al momento la banca è impegnata in una fase di stabilizzazione» e che pertanto le forze da dedicare alla bancassurance con il partner tedesco sono limitate.