American International Group (Aig) e lo U.S. Department of Treasury hanno comunicato ieri che la vendita di azioni del colosso assicurativo sarà limitata a «soli» nove miliardi di dollari, in un chiaro segnale che l’uscita del governo Usa dagli investimenti realizzati in tempi di crisi sarà più difficile del previsto. Finora, infatti, si era parlato di un’emissione superiore a 20 miliardi di dollari. Sulla base del valore unitario di pareggio, valutato in 28,72 dollari (ieri il titolo Aig toccava un progresso superiore al 7% sfiorando i 32 dollari), il Tesoro Usa dovrebbe piazzare titoli Aig per 47,5 miliardi per chiudere senza perdite.
I dettagli dell’emissione sono stati resi noti in contemporanea con l’annuale assemblea dei soci, sollevando non poche polemiche. Il chairman Steve Miller ha sottolineato che un maggior flottante alzerà il valore del gruppo e non avrà effetti di diluizione. Il chief executive Robert Benmosche, invece, ha precisato che questo è il momento migliore per iniziare a vendere azioni, dichiarando di contare di poter garantire un ritorno agli azionisti dalla seconda metà del 2012.
Per Washington la questione è delicata. Da una parte deve evitare che il salvataggio più costoso della crisi finanziaria (oltre 180 miliardi di dollari) si chiuda in rosso. D’altronde le pressioni per uscire al più presto crescono. Con il collocamento annunciato ieri il Tesoro si dovrà accontentare di portare dall’attuale 92% al 77% la sua partecipazione in Aig.