di Andrea Montanari

Le energie rinnovabili, nonostante il perdurare del caos normativo italiano, continuano ad attrarre investimenti e capitali. Gli ultimi operatori finanziari a studiare il dossier del fotovoltaico, secondo quanto appreso da fonti finanziarie da MF-Milano Finanza, sono Vei Capital e Unicredit.

Il fondo di private equity (promosso nel 2010 da Palladio Finanziaria, Generali. Veneto Banca e la Popolare di Vicenza) e l’istituto di credito di Piazza Cordusio avrebbero da poco costituito una newco (partecipata al 70% da Vei e al 30% da Unicredit) per valutare l’acquisizione di progetti già autorizzati e campi fotovoltaici che saranno allacciati entro la fine di maggio, in tempo utile per rientrare nella vecchia normativa quella legata al terzo Conto Energia.

Uno delle trattative sul tavolo dei manager di Vei Capital e di quelli di Unicredit riguarda in particolare l’offerta per una società titolare di una capacità produttiva di 29 megawatt di produzione annua, soglia che corrisponde a un investimento complessivo di 120 milioni. Il closing di questa a operazione è atteso nelle prossime settimane ma non sarà l’unico, sostengono fonti vicine al dossier, che analizzeranno e concluderanno i due investitori. L’interesse di Vei Capital, azionista di riferimento assieme alla Investindustrial di Andrea Bonomi, della quotata Snai, è soprattutto per le operazioni di private equity e per gli investimenti nel settore delle infrastrutture. Ma le energie rinnovabili restano un target interessante per il management del fondo capitanato da Giorgio Drago di Palladio Finanziaria. Vei a fine febbraio, aveva stretto un accordo di collaborazione con Nextenergy Capital per la realizzazione di quattro impianti fotovoltaici, in Sicilia, in provincia di Agrigento, per una potenza installata complessiva di circa 9 megawatt corrispondenti a una spesa totale di 34 milioni.

È di ieri, invece, la notizia che Intesa Sanpaolo andrà a rafforzare il parterre di soci e quindi la capacità d’investimento di Vei Capital. L’istituto di credito guidato dal consigliere delegato Corrado Passera, attraverso la divisione Corporate e Investment Banking, si è impegnato a immettere nuova liquidità nel fondo attraverso aumento di capitale dedicato da 60 milioni. Contestualmente a questo rafforzamento patrimoniale, Vei si doterà di altri 50 milioni a seguito di una ridistribuzione delle quote residue di Palladio, Generali e Veneto Banca, dal fondo Venice alla stessa Vei Capital. Completata questa mossa, il fondo d’investimento avrà una dotazione di oltre 500 milioni, 160 milioni dei quali garantiti da Palladio Finanziaria, 150 milioni dalleGenerali, 70 milioni da Veneto Banca, 50 dalla Popolare di Vicenza e 60 milioni, appunto, da Intesa. Vei Capital punta sull’acquisto e gestione di partecipazioni societarie nell’ottica di investimenti di private equity e business infrastrutturali. (riproduzione riservata)