Con l’imminente approdo di Piergiorgio Peluso come nuovo direttore generale di FonSai, per la compagnia assicurativa della famiglia Ligresti comincia una nuova era. Peluso viene infatti da Unicredit (dove ancora ricopre l’incarico di responsabile corporate per l’Italia), che non soltanto è la prima finanziatrice del gruppo Ligresti con una esposizione quantificabile in circa 500 milioni di euro, ma è anche la banca con cui è stato messo a punto il piano di riorganizzazione che, tra le altre cose, prevede un ingresso diretto di Piazza Cordusio in Fonsai con il 6,6 per cento. Non solo: sempre sulla base degli accordi presi nell’ambito del piano annunciato alla fine di marzo, Unicredit dovrebbe piazzare tre consiglieri all’interno del board della compagnia assicurativa.
Evidentemente però all’amministratore delegato, Federico Ghizzoni, non bastava: oltre alle poltrone in consiglio ha preteso qualcosa di più. Così, dopo una trattativa con i vertici Fonsai, si è deciso di procedere alla nomina di un altro direttore generale e la scelta, appunto, è caduta su Peluso. Le dimissioni ufficiali da Unicredit e la successiva firma per la compagnia non ci sono ancora state, ma dovrebbero giungere in tempi brevi, probabilmente già oggi. Così si chiude una vicenda apertasi con l’uscita dell’ex amministratore delegato di Fonsai, Fausto Marchionni, sostituto nella carica dal direttore generale Emanuele Erbetta: una soluzione provvisoria, che necessitava di una messa a apunto, con un rafforzamento del management. Secondo le ricostruzioni più plausibili, a questo punto Peluso dovrebbe andare ad affiancare l’attuale dg di Fonsai, Stefano Carlino, mentre Erbetta dovrebbe mantenere soltanto la carica di ad. Il manager di Unicredit si appresta dunque a lasciare il primo gruppo bancario italiano meno di due mesi dopo che ai vertici della divisione corporate e investment banking si è insediato Jean-Pierre Mustier, al termine di una fase che ha comportato grandi cambiamenti nelle prime linee di Piazza Cordusio. Il suo arrivo in Fonsai si inserisce in un momento delicato nella riorganizzazione del gruppo che da due anni registra pesanti perdite.
Su tutta l’operazione c’è acceso un faro Consob. È ancora atteso il via libera della Commissione all’esenzione dal lancio dell’Opa da parte di Unicredit per l’ingresso nel capitale della compagnia. Secondo gli analisti, non sembra che l’arrivo di Peluso ai vertici di Fonsai possa incidere più di tanto sul verdetto. L’Authority, piuttosto, si sta concentrando su altri elementi di criticità, che potrebbero far scattare l’ipotesi di un controllo de facto di Unicredit sulla società della famiglia Ligresti. In particolare, nel mirino ci sarebbe la richiesta della banca di nominare tre esponenti in cda. Basti pensare che Groupama, il cui piano di ingresso nella compagnia è saltato proprio perché la Consob ha imposto il lancio dell’Opa, aveva chiesto di esprimere un solo amministratore. In ogni caso sembra difficile immaginare che la Commissione di vigilanza, il cui verdetto dovrebbe arrivare entro la metà di maggio, possa esprimersi per la seconda volta a sfavore del piano Fonsai. Non foss’altro perché c’è un’altra Authority, l’Isvap, che sta esercitando un certo pressing per far sì che la compagnia rafforzi la patrimonializzazione. Va infatti ricordato che il piano concordato con Unicredit prevede che Piazza Cordusio entri nell’azionariato sottoscrivendo una quota della ricapitalizzazione da complessivi 450 milioni per la quale il cda della compagnia ha già ricevuto delega alla fine di gennaio (in caso l’operazione dovesse andare in porto, un nuovo board dovrebbe dare il via libera all’aumento in via definitiva).
Ieri a Piazza Affarila notizia dell’arrivo di Peluso non ha avuto forti reazioni: Fonsai ha chiuso a quota 6,13 euro (- 0,16%).