Le infrastrutture portuali assumono sempre maggiore importanza nelle nuove politiche europee orientate a far fronte alle forti previsioni di crescita del trasporto merci e passeggeri senza gravare ulteriormente sulle reti stradali.

 

In particolare i porti marittimi dovranno rappresentare le principali interfacce delle reti di trasporto terrestre, migliorando i collegamenti intermodali sia per la distribuzione delle merci nel resto del territorio nazionale, sia per diventare veri e propri hub internazionali, usati per raggruppare o smistare le merci destinate alla navigazione oceanica.

Per il trasporto merci, sulla base del volume complessivo di container trasportati, l’Italia con il 9,7% del totale occupa la sesta posizione in Europa, dopo Germania (19,1%), Spagna (16,6%), Paesi Bassi (13,6%), Belgio (11,9%) e Regno Unito (10,6%). L’hub italiano più importante è il porto di Gioia Tauro in Calabria, che

occupa il settimo posto in Europa con una quota del 3,8% del totale continentale. In ambito nazionale, il porto di Gioia Tauro, con circa 31 milioni di tonnellate di merci trasportate in container, rappresenta ben il 38% del totale. 

Per quanto riguarda, invece, il trasporto di passeggeri l’Italia si colloca al secondo posto in Europa dopo la Grecia. Questi due Paesi, insieme alla Danimarca, assorbono oltre la metà del traffico complessivo di passeggeri (22,1% per la Grecia, 21,8% l’Italia e 11,3% la Danimarca). Due porti italiani compaiono tra i primi dieci in Europa per movimento passeggeri: sono i porti di Messina e di Reggio Calabria, che nel traffico tra la penisola e la Sicilia vedono transitare ogni anno oltre 10 milioni di passeggeri ciascuno, su

un totale nazionale di oltre 90 milioni. Seguono, a distanza, i porti di Capri (circa 7 milioni di passeggeri), Napoli (6 milioni) e Piombino (5 milioni).

Fonte: INAIL