Introdotto un differenziale massimo di 8 punti percentuali

Pagina a cura di Alessandro Felicioni

Tassi antiusura al restyling; il decreto sviluppo interviene direttamente sulle modalità della determinazione del tasso soglia al di sopra del quale scatta il reato di usura. Ciò al fine, si legge nel provvedimento, di incentivare e favorire alcune categorie per le quali, con le attuali regole, il credito bancario sarebbe precluso. È la lettera d) del comma 5 dell’articolo 8 del dl 70 del 13 maggio 2011 a stabilire le modifiche intervenendo direttamente sulla legge n. 108 del 1996. In sostanza mentre prima per le varie categorie di operazioni creditizie l’individuazione del tasso soglia era legata al tasso medio applicato dagli istituti aumentato della metà, ora si prevede che tale tasso medio venga aumentato «di un quarto, cui si aggiunge un margine di ulteriori quattro punti percentuali. La differenza tra il limite e il tasso medio non può essere superiore a otto punti percentuali». Così, concretamente, ci sono due parametri da prendere in considerazione per la determinazione del tasso soglia: il primo si ottiene aumentando il tasso medio di un quarto e aggiungendo al risultato 4 punti percentuali; il secondo si ottiene aggiungendo direttamente al tasso medio 8 punti percentuali. Il minore tra i due risultati costituirà il tasso soglia oltre al quale il rapporto deve considerarsi usuraio. Il nuovo meccanismo aumenta, nella sostanza, il tasso soglia, introducendo altresì un limite superiore necessario per evitare che la formula determini un risultato esorbitante all’aumentare del tasso medio. Nella relazione illustrativa al decreto sviluppo la modifica viene giustificata con la volontà di «restituire margini di azione alle banche e agli altri intermediari finanziari». La misura, insomma, intende permettere alle banche di applicare tassi di interesse più alti senza scivolare nell’usura a categorie di debitori che, per la loro posizione e per il rischio loro associato, non potrebbero ottenere alcun affidamento ai tassi inferiori a quelli soglia. Così l’intento è quello di permettere l’accesso al credito a soggetti che secondo i canoni bancari risulterebbero talmente rischiosi da dover giustificare l’erogazione solo dietro corresponsione di un tasso di interesse oltre quello usuraio. In realtà la norma investe tutte le tipologie di operazioni e tutti gli investitori. Anche quelli che per solidità patrimoniale o altro non necessitano di particolari accorgimenti da parte degli istituti. In tal modo l’aumento del tasso soglia potrebbe consentire di aumentare i tassi a prescindere dalle particolari esigenze di cui sopra. La tabella in pagina evidenzia quale sarebbe l’effetto della modifica per i tassi attualmente in vigore. I tassi antiusura vengono aggiornati ogni tre mesi a opera della banca d’Italia, la quale li determina enucleando i tassi medi del mercato. Nel tasso antiusura è incluso ogni tipo di spesa e commissione, inclusa, dal 1° trimestre 2010, quella di massimo scoperto bancaria la quale è mediamente attorno allo 0,70%. Il trimestre di riferimento della tabella è aprile-giugno 2011. Si tratta di una simulazione, dal momento che le nuove modalità di determinazione dei tassi si applicheranno a decorrere dalla prossima rilevazione trimestrale. Il prospetto è però utile per evidenziare il peso dell’incremento e, soprattutto, quali operazioni risentiranno maggiormente della disposizione. Come si può notare più il tasso medio aumenta e più la norma riduce la propria efficacia; ciò grazie alla salvaguardia degli 8 punti percentuali. La tipologia più colpita sembra essere quella dei mutui a tasso variabile che, al momento, vedrebbero incrementare il proprio tasso soglia di 3,30 punti percentuali. Nella tabella sono riportate tutte le categorie di classificazione delle operazioni di finanziamento come novellate dal decreto ministeriale del 24/12/2009 a opera del ministero della economia e finanze, le quali sono diventate operative a decorrere dal 1° trimestre 2010 e ulteriormente ritoccate nel 2° trimestre 2010. La ratio della nuova tabella di calcolo dei tassi antiusura è quella di rendere più equa la ripartizione dei tassi in base al tipo di operazione sottesa, per esempio, lo scoperto di c/c senza fido, nonché la inclusione, totale, di qualsiasi spesa che sia connessa e strumentale al finanziamento che d’ora in poi sarà inclusa nel calcolo del tegm cioè sigla di tassi effettivi globali medi praticati dalle banche italiane.

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