La miniriforma della previdenza dei professionisti all’ultimo miglio. Dopo l’approvazione al senato il 5 aprile 2011, il disegno di legge 1524-B è stato trasmesso alla camera dei deputati in terza lettura. E il 4 maggio riprenderà il suo iter legislativo proprio mentre a Milano sarà in corso la giornata nazionale della previdenza che vedrà gli enti destinatari di questa riforma confrontarsi sul futuro delle pensioni. Grande attenzione quindi all’esito dei lavori parlamentari. Il ddl, infatti, che dà la possibilità alle casse di aumentare il contributo integrativo (a carico del cliente) dal 2 al 5%, contiene una modifica alla normativa vigente che dovrebbe portare all’incremento degli assegni pensionistici. Per commercialisti, ragionieri, psicologi, periti industriali, infermieri, periti agrari, agrotecnici, agronomi e forestali, chimici, biologi e attuari si avvicina dunque la possibilità di fare affidamento su prestazioni più adeguate. Questo perché il provvedimento interviene sulla manovrabilità del contributo integrativo. Nel senso che a oggi le casse di previdenza più giovani nate con il dlgs 103/96 su questa entrata (il professionista lo riscuote o lo riversa per intero presso il suo ente) hanno avuto le mani legate. Sia per quanto riguarda l’aliquota, bloccata al 2%, che sull’utilizzabilità della risorsa.