Münchener Rückversicherungs-Gesellschaft (Munich Re) in profondo rosso nel primo trimestre 2011, ma il management del primo riassicuratore al mondo ha dichiarato di poter comunque puntare a un esercizio in utile nonostante l’elevato costo dei risarcimenti per le catastrofi. Nel dettaglio, Munich Re ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con perdite per 947 milioni di euro, contro 482 milioni di utili del primo trimestre 2010, ma comunque meglio delle stime degli analisti di Bloomberg per un rosso di 1,09 miliardi. Il giro d’affari è invece cresciuto dell’11% a 13 miliardi di euro.
Anche se Munich Re punta a un esercizio in nero la sforbiciata alle stime di utili è stata di 2,4 miliardi di euro, più o meno la cifra guadagnata nel precedente anno fiscale. Nei tre mesi solo la catastrofe giapponese è costata all’istituto tedesco 1,5 miliardi di euro. Aggiungendo alla cifra le inondazioni in Australia e il terremoto in Nuova Zelanda l’impatto sui conti sale a 2,7 miliardi. Cifra colossale, soprattutto se paragonata ai 200 milioni che abitualmente Munich Re accantona per i risarcimenti. Anche il secondo trimestre è iniziato male, visto che da soli gli uragani che hanno colpito gli Usa costeranno non meno di 100-150 milioni a Munich Re.