È stato fissato a 1,369 euro il prezzo delle azioni ordinarie relative all’aumento di capitale di 5 miliardi di euro di Intesa Sanpaolo. Il prezzo è stato determinato applicando uno sconto di circa il 24% sul prezzo teorico ex diritto (cosiddetto Terp) delle azioni ordinarie, calcolato sulla base del prezzo ufficiale di Borsa (2,014 euro) del titolo, che ieri ha chiuso a 2,01 euro, in rialzo dello 0,20 per cento. La decisione è stata presa dal cdg di Ca’ de Sass, che si è riunito ieri sotto la presidenza di Andrea Beltratti e ha deliberato di emettere 3.651.949.408 azioni ordinarie di nuova emissione, del valore nominale di 0,52 euro ciascuna, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione e godimento regolare, da offrire in opzione ai soci titolari di azioni ordinarie e a quelli titolari/portatori di azioni di risparmio della società «nel rapporto di 2 azioni di nuova emissione ogni 7 azioni ordinarie e/o di risparmio possedute, per un controvalore massimo nominale complessivo pari a 1.899.013.692 e per un controvalore massimo complessivo, inclusivo del sovrapprezzo, pari a 4.999.518.739» si legge nel comunicato. Intanto, Compagnia di San Paolo, l’Ente Cr Firenze e le Fondazioni Cr Padova e Rovigo, Cariplo, Cr Bologna, Cr Udine e Pordenone, Cr Spezia, Cr Gorizia, Cr Forlì, Cr Pistoia e Pescia «si sono impegnati ad aderire all’aumento di capitale, sottoscrivendo tutte le azioni ordinarie spettanti in opzione alle partecipazioni dagli stessi detenute, per un ammontare complessivo pari al 24,857% dell’aumento di capitale», prosegue la nota. Il calendario prevede che i diritti di opzione siano esercitati dal 23 maggio al 10 giugno incluso (la negoziazione in Borsa si chiuderà il 3 giugno).
S.P.