Nei primi 4 mesi dell’anno il mercato del factoring ha registrato una vera e propria esplosione (+32%). La crescita è legata sia all’ingresso di nuovi clienti sia ai tassi di interesse spesso più convenienti rispetto al sistema bancario.

Nel 2010 il turnover del mercato italiano del factoring ha sfiorato i 137 miliardi di euro (+15,69%) collocando l’Italia sul quarto gradino del ranking mondiale.

I dati sono stati presentati da Assifact, l’associazione che raggruppa gli operatori del settore. Dal marzo 2010 al marzo 2011, spiega Assifact, i tassi d’interesse applicati dalle banche sulle nuove operazioni di prestito alle imprese sono passati dall’1,94% al 2,88%. “È probabile che questo trend di crescita proseguirà nei prossimi mesi”, ha osservato Alessandro Carretta, professore di Economia degli intermediari finanziari all’Università Tor Vergata di Roma e segretario generale di Assifact. “anche in conseguenza del recente innalzamento dei tassi d’interesse di riferimento da parte della BCE di 0,25 punti percentuali“.

I tassi d’interesse praticati dalle società di factoring alla clientela sono in linea se non più bassi rispetto agli altri strumenti finanziari. Ciò dipende dal fatto che nel rapporto di factoring, contrariamente a quanto accade nel credito, il factor valuta non solo l’impresa che cede i crediti, ma anche la qualità dei crediti stessi e, quindi, dei debitori. A fine 2010 la quota di sofferenze sui finanziamenti nel factoring era di circa l’1,7% rispetto al 4% del sistema bancario.

Assifact valuta in modo positivo il nuovo sistema di calcolo del tasso di usura, introdotto con il decreto sviluppo”, rileva Carretta. “Non ci sarà alcun aumento dei tassi effettivi praticati. Il tasso soglia salirà da 1 a 3 punti percentuali circa, permettendo al sistema creditizio e finanziario di recuperare un’ampia area oggi esclusa, costituita da imprese con minor merito di credito”. L’effetto sulle imprese sarà dunque positivo, con un incremento della quantità di credito a disposizione.

Assifact ha inoltre misurato i tempi di incasso dei crediti commerciali delle imprese, evidenziando nel 2010 un sensibile allungamento (96 giorni di media), ma che arrivano a 186 giorni quando i crediti riguardano la Pubblica Amministrazione, il livello più alto fra i maggiori Paesi europei.

Secondo Assifact i crediti verso le Amministrazioni locali rappresentano circa il 58% del portafoglio crediti verso la Pubblica Amministrazione, mentre una parte rilevante (36%) è composta da crediti verso enti del settore sanitario.

Il mercato mondiale del factoring nel 2010 ha superato i 1.600 miliardi di euro di volume  d’affari (turnover), in crescita del 28% rispetto al 2009. Da segnalare il balzo della Cina, che con 154,5 miliardi rappresenta il secondo mercato mondiale. Solo 5 anni fa non era nemmeno fra i primi 10 Paesi.