i Anna Messia

Bilancio positivo per attività assicurative italiane del gruppo francese Axa. Le due controllate, ovvero Axa Assicurazioni e Axa-Mps (joint venture con il Monte dei Paschidi Siena), hanno chiuso il 2010 con un utile netto complessivo di 179 milioni e premi in crescita a 7,3 miliardi.

Il risultato ha consentito al gruppo guidato a Parigi da Henri de Castries di raggiungere in Italia una quota di mercato superiore al 5%. Una penetrazione importante quindi (cui bisognerebbe aggiungere altre società più piccole come la compagnia diretta Quixa o Axa Art) anche se probabilmente non ancora sufficiente per il colosso assicurativo che vanta una posizione di leadership nel mercato europeo delle polizze. Ma si tratta, in ogni caso, di risultati che delineano una crescita. Per quanto riguarda Axa Assicurazioni, in particolare, al 31 dicembre la raccolta premi aveva raggiunto quota 2,15 miliardi, con un incremento del 9% rispetto a un anno prima, grazie soprattutto all’andamento positivo del comparto Vita, che ha registrato una crescita del 25,5% a 760 milioni trainato soprattutto dalle polizze tradizionali di ramo primo. E il new business value (indicatore della redditività della raccolta) è salito del 6,4% a 24 milioni. Mentre dal ramo Danni sono arrivati 1,4 miliardi di premi. La raccolta più consistente è arrivata però dalla joint venture tra Axa-Mps, che ha chiuso il 2010 con premi lordi per 5 miliardi, in aumento del 9,4%. Tale alleanza tra l’altro all’inizio dell’anno scorso si è rafforzata con l’estensione dell’accordo a mille nuove filiali ex banca Antonveneta. A poco più di tre anni dalla nascita Axa Mps è riuscita così a ottenere il 7,5% del mercato bancassicurativo e a chiudere il bilancio 2010 con un new business value a 72,5 milioni (+19,3%). (riproduzione riservata)