Le famiglie Boroli e Drago, proprietarie del gruppo De Agostini, iniziano anche in Lussemburgo a pagare l’“effetto Generali”. E’ stato infatti appena depositato il bilancio di B&DFinance, holding detenuta nel Granducato e attraverso la quale gli imprenditori sono presenti nel capitale del Leone di Trieste: i conti evidenziano, dall’utile di 12,71 milioni del 2009, il passaggio ad una perdita di 34,25 milioni dovuta per larga parte, come spiega la nota integrativa, alla minusvalenza di 35,76 milioni segnata sulla cessione parziale di quote Generali, vendute per un controvalore di 73,94 milioni. A oggi la quota dei Boroli-Drago nel capitale del Leone di Trieste Generali risulta del 2,68% complessivo, di cui lo 0,185% detenuto dal veicolo lussemburghese e il restante 2,495% posseduto da Dea Partecipazioni. Nella B&D Finance, presieduta da Pierre Thielen e nel cui board figurano Paolo Ceretti (amministratore delegato di Dea Capital e direttore generale della De Agostini) e Emilio De Demo, il totale dell’attivo è sceso a 250,7 milioni dai 292,8 milioni del 2009, costituito da immobilizzazioni finanziarie per 166,3 milioni: rappresentano il 100% della subholding B&D Finance 2 (a bilancio per 98,6 milioni), lo 0,2% residuo delle Generali (37,9 milioni), il 35,5% di Camperio Sim (1,6 milioni), il 27% di Private Real Estate (20 milioni), il 6,4% di Colony Smeralda Investment Partners per 3 milioni (fondo di Tom Barrack in Costa Smeralda), l’8,5% di Investitori Associati 2 (in liquidazione) per 1,2 milioni e l’1,9 per cento di Colony Distressed Credit Fund Feeder iscritto per 3,5 milioni. A formare gli attivi ci sono poi 40 milione di crediti verso le partecipate e altri 29,38 milioni di crediti. B&D Finance ha riportato a nuovo le perdite visto che può contare comunque su un ampio “cuscinetto” patrimoniale costituito da 57,22 milioni di capitale e riserve per 184,35 milioni.