Alla luce dei risultati di questi primi tre mesi ci sentiamo di confermare i risultati di budget annunciati e di verificare in semestrale la possibilità di migliorarli”.

Così l’amministratore delegato di FonSai, Emanuele Erbetta, in chiusura della presentazione agli analisti dei risultati del primo trimestre che si è chiuso con un risultato consolidato in perdita di 24,9 milioni (-104,4 milioni un anno prima) e un margine di solvibilità tornato sopra quota 100 al 100,9%. Per il 2011 il gruppo ha prospettato il ritorno all’utile. 

“Ci pare che il cambio di rotta abbia rilasciato i primi effetti già nel primo trimestre e che per quanto riguarda l’rc auto gli effetti si siano confermati ad aprile”, ha spiegato ancora Erbetta agli analisti. “Sostanzialmente la gestione tecnica danni è tornata in utile e questo ci permette di essere fiduciosi sull’evoluzione del business nel corso dell’esercizio”, ha aggiunto.

L’a.d. ha rilevato a fine aprile una crescita del 9% dei premi medi rispetto a un anno prima e del 3,2% da inizio anno e un calo del 5,8% delle polizze, “in linea con il piano e legato alle azioni risanamento” che porta il denunciato a un calo di quasi il 14% ad aprile.

La forbice che ne risulta è frutto delle politiche adottate e che ci fa mantenere un cauto ottimismo”, ha sottolineato Erbetta, aggiungendo: “Ci conforta che nei prossimi mesi i risultati si inseriranno in un contesto patrimoniale più solido, con un margine di solvibilità dopo l’aumento di capitale intorno al 30%”.

Per quanto riguarda le attività diversificate, fonti di perdite per 13 milioni nel trimestre, Erbetta ha rilevato che sono oggetto di iniziative per renderle più appetibili al mercato. L’esercizio è destinato a beneficiare anche del nuovo sistema anti-frode legato alla gestione dei sinistri “che permette di evidenziare risparmi che per sola rc auto valgono circa 500.000 euro a settimana. Tale cifra dovrebbe aumentare con l’ingresso nel sistema della Campania e della provincia di Foggia, non ancora comprese nel sistema e con tassi di frodi elevati’” ha spiegato Ettore Rigamonti, responsabile danni del gruppo. 

 

Vediamo di seguito in dettaglio i dati dei primi tre mesi.
 

La raccolta premi ammonta complessivamente a 2.989,0 mln € (3.495,6 mln al 31/3/2010), in calo del 14,5% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. La diminuzione nella raccolta complessiva è essenzialmente riconducibile al gruppo Popolare Vita (812,8 mln, -34,4%), le cui determinanti sono legate alla tempistica di attuazione delle iniziative commerciali concordate con i partner bancari.

Nei  rami danni  la raccolta ha raggiunto 1.741,5 mln  rispetto a  1.767,0  mln totalizzati a fine marzo 2010 (-1,4%). 

Nei  rami auto il gruppo registra una lieve crescita (+0,2%), a  1.172,1 mln.  Le azioni avviate al fine di ridurre i contratti plurisinistrati in portafoglio, nonchè la chiusura di agenzie con andamento particolarmente negativo hanno consentito il miglioramento del risultato tecnico di periodo. I contratti della generazione corrente, proseguendo le tendenze già emerse alla fine dell’esercizio precedente, fanno rilevare viceversa una decisa e significativa inversione di tendenza con l’evidenza di margini reddituali.  

Di conseguenza l’andamento dei  sinistri denunciati nel ramo RC auto evidenzia una consistente diminuzione, pari al 14,2%. 

Il ramo CVT presenta un saldo positivo in linea con quanto già rilevato a fine marzo 2010; a fronte di un andamento premi ancora in calo a causa delle sfavorevoli condizioni di mercato (-4%), il gruppo ha registrato una riduzione del denunciato di oltre il 10%, a conferma della bontà delle iniziative commerciali intraprese a fine 2010, abbinate all’adozione di risarcimenti in forma specifica che hanno consentito di ridurre gli esborsi per sinistri.

 

Negli altri rami danni il confronto con marzo 2010 fa emergere un calo della raccolta premi pari al 4,6%, derivante dalle azioni di disdetta sui portafogli meno equilibrati e da una perdurante cautela assuntiva sul settore Corporate. Gli andamenti tecnici evidenziano una situazione di sostanziale pareggio, frutto degli andamenti negativi dei rami malattia ed RC generale, bilanciati dai soddisfacenti consuntivi degli altri rami.

Complessivamente l’andamento tecnico del settore danni fa registrare un Combined Ratio che si attesta al 100,9%, in miglioramento rispetto al dato al 31 marzo 2010 (106,9%). Il Combined Ratio Operativo, che esclude il conteggio degli altri oneri tecnici, si attesta a 94,9% (100,3% al 1° trim. 2010). 

Il settore danni chiude con una perdita al lordo delle imposte di  24,8 mln (in miglioramento rispetto alla perdita di  118,0 mln al  31 marzo 2010) e sconta riduzioni di valore con effetto a conto economico di strumenti finanziari  disponibili per la vendita per  19,2 mln  (13,4  mln al 31/3/10).

La raccolta dei rami vita ha raggiunto  1.247,5 mln in calo del 27,8% rispetto al primo trimestre 2010.

La nuova produzione, rilevata secondo la metrica  APE, si attesta ad 114,1  mln (152,3 mln al  31/3/10).

 

Il settore rileva un utile prima delle imposte pari a 9,7 mln (27,1  mln al 31/3/10), influenzato per  5,1 mln  dalle riduzioni di valore con effetto a conto economico di strumenti finanziari disponibili per la vendita, nonché dal temporaneo incremento, per circa  38 mln delle  passività differite verso gli assicurati, conseguente alle scelte effettuate in termini di rendimento obiettivo  delle gestioni separate. Tale fenomeno, non ricorrente, verrà riequilibrato nel corso dell’esercizio.

Escludendo il contributo degli strumenti finanziari a fair value rilevato a conto economico, il reddito complessivo netto degli investimenti è pari a 168 mln  (200 mln al 31/03/2010).

L’impairment complessivo su strumenti finanziari disponibili per la vendita è ammontato a  24,3 mln (€ mil. 27,3 a fine marzo 2010).

Il conto economico chiude con un risultato consolidato in perdita per circa 25 mln, migliorando ampiamente la perdita segnata nel primo trimestre 2010, quando aveva raggiunto 104 mln. Tale risultato negativo risulta influenzato in maniera decisiva da rettifiche  di valore su strumenti finanziari disponibili per la vendita (AFS) per 24,3 mln, di cui  19,6 mln riferibili ad azioni della controllante Premafin Finanziaria. A ciò si aggiungono 0,9 mln relativi a svalutazioni di  collegate.

Il Margine di Solvibilità Consolidato mostra un indice di copertura in progresso rispetto al 97,4% di fine dicembre 2010, risultando pari al 100,9%. Ai fini della sua determinazione, per i soli titoli in portafoglio al 31 dicembre 2010, ci si è avvalsi della facoltà prevista dal Regolamento Isvap n. 37 del 15  marzo 2011 in tema di verifiche della solvibilità corretta.

Il quadro macroeconomico rimane connotato da elementi di forte incertezza: alle preoccupazioni per la debolezza della domanda interna ed i livelli occupazionali si aggiungono ora le forti tensioni valutarie e le preoccupazioni per i deficit pubblici di alcuni paesi dell’area euro, che alimentano nuova volatilità sui mercati finanziari. 

Nei prossimi mesi dell’esercizio proseguiranno le azioni tese ad attuare la nuova strategia di Gruppo, recentemente esposta alla comunità finanziaria.

In particolare, con riferimento al settore danni:

• nel comparto auto saranno rafforzate le iniziative  volte all’incremento del premio medio di  polizza e alla riduzione della flessibilità tariffaria. Proseguiranno gli interventi nei confronti di  agenzie con andamento particolarmente negativo e sarà maggiormente strutturato il presidio  organizzativo volto a contrastare il fenomeno delle frodi;

• negli altri rami danni sarà prestata particolare attenzione al posizionamento sul mercato,  attuando una politica di sviluppo in ambiti territoriali che manifestano andamenti tecnici  soddisfacenti. 

L’attuazione della politica di tariffazione rispetterà corretti parametri tecnici, al fine di garantire un corretto equilibrio tariffario. Ciò consentirà di soddisfare meglio le esigenze assicurative della clientela,  tenendo conto, al contempo, delle capacità di spesa, su cui la recente crisi economica ha  significativamente inciso. La politica assuntiva privilegerà la clientela retail e il settore delle piccole e  medie imprese, mentre sarà ridotta l’esposizione nei confronti di soggetti, sia Corporate sia Enti Pubblici,  in cui l’esperienza storica rileva un andamento tecnico strutturalmente negativo.

Particolare attenzione sarà infine posta al contenimento dei costi di funzionamento, mediante un piano di allocazione delle risorse più rigoroso, l’eliminazione di servizi non essenziali e il contenimento del costo del lavoro tramite una sempre maggiore razionalizzazione delle attività.