Il mercato delle assicurazioni è solido. Le nostre imprese hanno subito perdite contabili, ma non sostanziali. Nessuna è dovuta ricorrere a risorse pubbliche”.

Lo ha affermato il presidente dell’ANIA, Fabio Cerchiai, aprendo il convegno sul contributo delle assicurazioni allo sviluppo economico e sociale del Paese, organizzato per i 150 anni dell’Unità d’Italia e tenutosi ieri a Roma. “L’industria ha contribuito alla stabilità economica del Paese“, ha aggiunto Cerchiai, precisando che “il nostro Paese si trova di fronte a una crescita a tassi non esaltanti. Dobbiamo prevedere che il nostro Pil crescerà in termini sicuramente contenuti”.

L’Italia – ha continuato – deve affrontare il problema della finanza pubblica. Il nostro obiettivo è il rientro del debito e questo significa che non si può fare debito nuovo, ma ridurre quello in atto“. Lo scenario demografico, inoltre, mostra un allungamento delle aspettative di vita e un tasso di natalità contenuto. Gli assicuratori italiani, osserva Cerchiai si aprono alla collaborazione pubblico privato e “siamo consapevoli che non si può fare risultato economico nel lungo periodo se non si coniuga l’interesse particolare dell’impresa con l’interesse generale”.

Le assicurazioni italiane possono avere un ruolo nel rendere sostenibili le riforme che l’Italia, al pari di altri Paesi, dovrà fare. “La svolta che proponiamo al sistema Paese nasce dalla considerazione che alcune riforme sono inevitabili: previdenza, sanità, catastrofi naturali, autosufficienza non possono non essere parte dell’agenda di qualunque Governo che voglia avere una visione non di breve periodo e l’assicurazione è lo strumento per coniugare sostenibilità economica, preoccupazione centrale di qualunque Governo e del nostro governo, con la sostenibilità sociale delle riforme. Non si può perseguire solo la sostenibilità economica”. 

All’incontro è intervenuto anche il presidente dell’ISVAP, Giannini, che ha affermato che un’eventuale ristrutturazione del debito greco non preoccupa l’Istituto per eventuali ricadute sui bilanci delle compagnie assicurative italiane. “I monitoraggi non ci stanno dando preoccupazioni”. Giannini, interpellato poi sulla proposta lanciata alla vigilia dal presidente della Consob Giuseppe Vegas sull’opportunità di un divieto di vendita di prodotti finanziari opachi ai risparmiatori afferma: “siamo sulla stessa linea” e ricorda come l’Isvap, già dal 2003, prima della crisi finanziaria globale, avesse vietato la vendita di polizze index indicizzate ai derivati del credito “abbiamo evitato che gravassero sulle tasche dei risparmiatori prodotti per un valore complessivo di 8 miliardi”.

Giannini ha anche detto che le assicurazioni potranno investire in “infrastrutture, a sostegno delle piccole e medie imprese e nell’housing sociale”. L’orientamento dell’Autorità di vigilanza è favorevole e alcuni interventi regolamentari stanno andando in quella direzione. “Il fine però è sempre la sana e prudente gestione” per cui il vincolo di destinazione degli investimenti deve essere l’impegno verso gli assicurati  e quindi le caratteristiche degli investimenti devono essere sicurezza, liquidità e redditività.