Sotto la presidenza di Paolo Bedoni, l’Assemblea ordinaria e straordinaria dei Soci della Società Cattolica di Assicurazione  ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2010 e deliberato un dividendo unitario pari a 0,90 euro per azione (+5,9% rispetto all’esercizio 2009), in pagamento a partire dal prossimo 12 maggio. L’Assemblea ha inoltre nominato i 6 membri in scadenza del Consiglio di Amministrazione e successivamente, in seduta straordinaria, ha approvato alcune modifiche statutarie e la proposta di conferire delega al Consiglio di Amministrazione della facoltà di aumentare il capitale sociale a pagamento.

L’esercizio 2010 della Società si è chiuso con una raccolta premi complessiva del lavoro diretto e indiretto pari a 1.879 milioni di euro (1.640 milioni al 31 dicembre 2009; +14,6%), di cui 996 milioni del lavoro diretto dei rami danni (921 milioni al 31 dicembre 2009; +8,1%) e 861 milioni nel vita (700 milioni al 31 dicembre 2009;+23%). L’utile netto in base ai principi contabili nazionali ammonta a 67 milioni.

Il Gruppo chiude il 2010 con un utile consolidato di 70 milioni di euro rispetto ai 68 dell’esercizio precedente (+3,3%). L’utile netto di Gruppo si attesta a 62 milioni contro i 58 dell’esercizio precedente (+6,4%).

La raccolta premi complessiva del Gruppo del lavoro diretto e indiretto è pari a 4.817 milioni di euro (4.357 milioni nello stesso periodo del 2009 in miglioramento del 10,6%).

La raccolta premi del lavoro diretto dei rami danni passa da 1.531 milioni di euro al 31 dicembre 2009 a 1.594 milioni a fine 2010 in miglioramento del 4,1% nonostante un contesto di mercato che permane difficile. Nel comparto auto si registra una raccolta pari a euro 887 milioni, in crescita del 4,1% rispetto a fine 2009. Si conferma  il rafforzamento del Gruppo nei rami non auto che registrano un incremento del 4,1% rispetto all’anno precedente con una raccolta premi pari a euro 707 milioni.

Nel comparto danni la buona performance industriale raggiunta si riflette nel combined ratio3 a 97,7%, che conferma una sostanziale stabilità rispetto al 2009 (97,5%).

La raccolta del lavoro diretto dei rami vita si conferma in crescita rispetto all’anno precedente, attestandosi a 3.209 milioni di euro rispetto a 2.812 milioni a fine 2009 (+14,1%). Il business vita è stato caratterizzato da un ulteriore incremento della raccolta di prodotti tradizionali di ramo I e V (+12,1%) e da una riduzione dei prodotti di ramo III, index e unit linked (-22,5%). I fondi pensione risultano in crescita del 74,9%.

 

Il risultato degli investimenti è pari a 433 milioni (rispetto a 352 milioni al 31 dicembre 2009; +23%). Tale risultato è stato ottenuto nonostante le svalutazioni (impairment) su titoli azionari ed, in parte minore, su titoli obbligazionari per un totale di 20 milioni di euro.

I dati al 31 dicembre 2010 confermano la solidità patrimoniale del Gruppo con un patrimonio netto consolidato pari a 1.353 milioni.

Il margine di solvibilità del Gruppo passa da 1,78 al 31 dicembre 2009 a 1,46 volte il minimo regolamentare6 a fine 2010 principalmente per effetto degli investimenti conseguenti il rinnovo degli accordi di bancassurance con il Gruppo UBI e Banca Popolare di Vicenza per 174 milioni e della variazione della riserva AFS (Available for Sale)7 per 182 milioni.

L’Assemblea ha nominato seguenti Amministratori, componenti la lista presentata dal Consiglio di Amministrazione di Cattolica: Giovanni Zonin, Giuseppe Camadini, Domingo Sugranyes Bickel, Barbara Blasevich, Giovanni Maccagnani ed Enrico Zobele per il triennio 2011-2013.

In seduta straordinaria l’Assemblea dei Soci di Cattolica ha inoltre approvato la proposta di conferire, come già deliberato nel 2006, delega al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell’art. 2443 c.c., della facoltà di aumentare il capitale sociale a pagamento, anche in via scindibile ed eventualmente a servizio dell’emissione di obbligazioni convertibili e/o di altri strumenti finanziari, anche subordinati, in una o più volte ed entro cinque anni dalla data della deliberazione assembleare, fino ad un importo massimo complessivo di euro 500 milioni, comprensivo dell’eventuale sovraprezzo, da offrire in opzione agli aventi diritto.

Il conferimento della facoltà di aumentare il capitale sociale avviene a seguito della scadenza della precedente delega conferita dai soci nel 2006 con durata quinquennale, alla quale la Compagnia non ha dato seguito, non essendosene manifestata la necessità. Il Gruppo può mantenere in tal modo inalterata l’attuale flessibilità finanziaria e la sua capacità di supportare lo sviluppo mantenendo la solidità patrimoniale che lo ha sempre caratterizzato.