di Andrea Montanari

Carige vuole essere «una banca che va controcorrente» e che «evita di seguire le mode del momento». Perciò, come ha spiegato ieri il direttore generale Ennio La Monica durante la presentazione del piano industriale 2011-2014, «punta su alcuni elementi cardine quali il potenziamento delle filiali (ne saranno aperte 48 per un totale di 715), la valorizzazione del personale (569 nuovi dipendenti a fine piano), il mantenimento all’interno del perimetro delle fabbriche prodotto e degli immobili (valore 600 milioni) e il rafforzamento dell’attività di bancassurance».

Una politica «che rappresenta il nostro tratto distintivo, all’insegna della solidità, della credibilità e della prudenza». Una strategia apprezzata dal mercato: ieri il titolo ha chiuso a 1,76 euro (+6,6%, miglior performance dell’anno). Rally legato anche alle stime di crescita prospettate nel business plan, in parte anticipate ieri da MF-Milano Finanza. L’istituto presieduto da Giovanni Berneschi conta di raggiungere nel 2014 una raccolta totale di 64,1 miliardi con una crescita media annua (cagr) del 6,1%, impieghi per 31,1 miliardi (cagr del 5,2%) e un utile di 263 milioni (cagr del 10,1%). Con un patrimonio netto che salirà dai 3,5 miliardi del 2010 ai 4 miliardi di fine piano. Grazie a queste stime, il Core Tier 1 passerà dall’attuale 6 all’8% e il Total capital ratio dal 9,1 al 10,2%. Miglioramento che avverrà senza lanciare aumenti di capitale (dopo i 2,4 miliardi chiesti al mercato dal 1995) ma grazie a operazioni di rafforzamento interno a partire dalla conversione del prestito al 2015 da 400 milioni, all’accantonamento di parte degli utili del triennio (sarà comunque garantito un pay out almeno del 70% a quei soci che finora hanno ricevuto 1,4 miliardi), dalla vendita di titoli del portafoglio trading per un incasso atteso di 160-200 milioni, alla validazione del sistema di rating interni che garantirà almeno 100 basis point, dal trattamento del rischio assicurativo (altri 60-70 punti base) al possibile riconoscimento degli avviamenti (1,6 miliardi). Contemporaneamente la banca investirà oltre 230 milioni, 160 milioni dei quali per l’aggiornamento tecnologico e 24 per l’apertura di 48 filiali nel Centro-Nord Italia, ristrutturando integralmente la compagnia assicurativa attiva nel ramo Danni. (riproduzione riservata)