Si chiude con il segno più il primo trimestre 2011 per Banca Carige, che rileva un utile netto consolidato di 37 milioni (+15,3% sul primo trimestre 2010) e di 28,5 milioni per la capogruppo (+29,5% sullo stesso periodo dello scorso anno). In crescita anche gli impieghi alla clientela, saliti a 25,2 miliardi (+10,2% annuo; +7,2% esclusi gli sportelli ex Mps), e della raccolta, aumentata a 15,1 miliardi (+9,9% annuo; +7% esclusi gli sportelli ex Mps). Lo ha reso noto l’istituto, precisando che è in corso in questi giorni l’ampliamento della rete operativa con l’apertura di filiali in Emilia Romagna e in Lombardia. «In un contesto economico che stenta a imboccare la via della ripresa – riporta una nota – Carige ha ulteriormente sviluppato la propria tradizionale attività di intermediazione». Per il direttore generale Ennio La Monica «i risultati del primo trimestre confermano per il gruppo Banca Carige una redditività che si consolida e cresce nel lungo periodo, coerentemente con la crescita del business a servizio di famiglie e imprese». Sul fronte della solidità patrimoniale, il core tier 1 si attesta al 5,9%, il tier 1 al 6,6% e il total capital ratio al 9%. Valori, spiega una nota, che salirebbero rispettivamente al 6,9%, al 7,6% e al 10% in caso di integrale conversione (possibile a partire da settembre) del bond convertibile da circa 390 milioni. In merito alle prospettive per l’intero 2011, Carige «confida di proseguire il percorso di crescita attraverso lo sviluppo della tradizionale attività di intermediazione, la costante attenzione ai profili di rischiosità, liquidità e solidità patrimoniale e i recuperi di efficienza derivanti dai significativi investimenti in tecnologia».