Nel portafoglio delle compagnie di assicurazione i titoli legati ai Paesi in difficoltà non mancano, anche se la situazione, come nel caso della Grecia, appare sotto controllo. L’intero mercato assicurativo italiano è esposto per esempio solo per lo 0,6% verso il Paese ellenico e verso il Portogallo. Non c’è insomma motivo di allarmarsi, come l’Isvap, l’autorità di controllo del settore, ha ribadito in più occasioni. Ma i mercati continuano a essere volatili e le compagnie di assicurazione, che hanno la gran parte dei loro portafogli investiti in titoli di Stato, vogliono evitare contraccolpi. Per questo l’Ania, l’associazione che le rappresenta, vorrebbe la proroga dei due provvedimenti che hanno consentito alle compagnie di non procedere a svalutazioni degli investimenti in portafoglio e di continuare a investire in titoli di Stato senza l’ansia delle valutazioni quotidiane, perché ritiene che esista ancora quella situazione di turbolenza dei mercati che era stata alla base degli interventi. I fascicoli sono due: da una parte c’è in ballo la proroga del decreto legge 185 (che viene rinnovato ormai dal 2008, quando scoppiò la crisi), dall’altra si vorrebbe anche vedere rinnovato il decreto dello scorso febbraio che è intervenuto sulla solvibilità di gruppo consentendo alle imprese di considerare il valore di costo dei titoli durevoli anche ai fini del calcolo di Solvency, e non solo per i bilanci individuali. E se per il rinnovo di quest’ultimo provvedimento non c’è nessuna fretta, visto che il decreto di inizio anno vale anche per i bilanci semestrali 2011, non così è per la legge 185 che ha consentito di considerare durevoli investimenti che non lo erano (creando in cambio una riserva indisponibile da riassorbire nel tempo), i cui effetti sono terminati con l’approvazione dei bilanci 2010. La decisione è nelle mani del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, al quale spetta la decisione sul rinnovo della 185 e che dovrà pronunciarsi entro luglio, in tempo utile per le prossime semestrali. La proroga del decreto dello scorso febbraio andrà invece discussa anche con Isvap. (riproduzione riservata) Anna Messia