di Luca Gualtieri

Aletti Gestielle cambia volto per rispondere alle esigenze degli investitori. La sgr delBanco Popolare ha allo studio nuove strategie che saranno illustrate oggi in occasione del workshop con le reti non captive che si svolgerà a Savelletri di Fasano (Brindisi).

 

Di recente la società ha anche ridisegnato la prima linea e Francesco Betti ha assunto la carica di direttore generale, dopo essere stato vicedirettore generale e responsabile risk, accounting & financial controls. Betti vuole inaugurare un nuovo corso per Aletti Gestielle e l’incontro di oggi sarà la prima occasione per fare il punto sui cambiamenti in atto. Nell’ambito di questo progetto il direttore generale è agevolato dalla sua esperienza professionale appunto nel risk management. Il controllo e la gestione dei rischi possono infatti servire contemporaneamente le esigenze di efficienza della gestione e quelle di protezione dei clienti. In che cosa consiste la nuova strategia di Aletti sgr? In primo luogo, il management vuole caratterizzare e segmentare più nettamente l’offerta di fondi, che oggi vede sia fondi di fondi multi-manager (che associano alla diversificazione una asset allocation a profili di rischiosità crescente) sia fondi flessibili specializzati in specifiche aree geografiche (Europa, America, Italia, Cina, India, Europa dell’Est), oltre a fondi total return e obbligazionari. La gamma si completa con fondi di fondi alternativi per la clientela private.

In secondo luogo, il piano industriale di Aletti Gestielle prevede un nuovo modello commerciale che colmerà la distanza tra sgr e rete distributiva. Negli ultimi anni si è assistito a un progressivo abbandono della rete che, secondo i manager di Aletti Gestielle, avrebbe avuto effetti negativi sulla qualità dell’offerta e sui ritorni per le società. Con il nuovo modello invece i gestori dovranno andare direttamente sulla rete per veicolare le strategie di asset allocation, trasferendo velocemente ogni progetto che si forma nella pratica quotidiana. Accanto a questo nuovo modello, Aletti Gestielle prevede lo sviluppo di strumenti e piattaforme per supportare l’attività di consulenza delle reti bancarie.

Il piano si concentrerà anche sulla crescente domanda di protezione espressa dal settore. I clienti infatti avvertono il bisogno di una maggiore vicinanza (per esempio, con prodotti flessibili e total return a rischio controllato) e richiedono un processo di investimento stabile e consolidato affiancato da un forte presidio dei rischi finanziari.

Infine Aletti Gestielle intende lavorare sul concetto di squadra, con regole chiare per tutti e ruoli precisi. Per adesso non ha ancora elaborato budget specifici, ma è chiaro che gli obiettivi del piano sono ambiziosi. Per avere dati più puntuali bisognerà comunque attendere il piano industriale del Banco Popolare, atteso per il mese di giugno.

Gestielle da 25 anni sul mercato, gestisce il risparmio di quasi 300 mila clienti con asset under management al 31 marzo 2011 pari a 6,3 miliardi. La società ha un catalogo di 29 fondi tradizionali (oltre a quattro a finestra di collocamento chiusa). La gamma si completa con otto fondi di fondi alternativi, derivanti dalla recente fusione con Aletti Gestielle Alternative. Circa un quinto degli asset della società è distribuito da partner al di fuori del gruppo di appartenenza il cui ampliamento rimane uno degli ulteriori obiettivi industriali. (riproduzione riservata)